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Il Tribunale di Reggio Calabria gli espropria la casa e lui si taglia le vene.
Panico questa mattina al Ce.dir. quando un uomo sulla cinquantina all’udienza per l’emissione del provvedimento di espropiazione della propria casa, ha deciso di tagliarsi le vene tutto sotto gli occhi di tutti.
L’uomo sperava di ottenere un rinvio dell’udienza ma il giudice ha rifiutato. La disperazione ha portato l’uomo a questa reazione.
UOMO FUORI PERICOLO
Il cinquantenne è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118, che hanno tamponato la ferita al polso che per fortuna non gli stata mortale anche se ha determinato un abbondante sanguinamento.
L’aula di tribunale è stata evacuata e sottoposta alla custodia delle forze di polizia.
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Aggiornamento sulla situazione del Sig Labate oggi al tribunale di Reggio Calabria palazzo cedir ce stata un udienza dove il Sig Labate si è arrabbiato è in un gesto inconsulto dovuto dalla rabbia si è ferito al braccio sinistro portato all’ospedale riuniti di Reggio Calabria gli hanno dato 8 giorni di prognosi questo è dovuto alla disperazione che hanno portato questa persona a fare questo gesto.
l’udienza non era per un immobile ma pe un pignoramento dello stipendio di € 6000
questa e la lettera che avevo inviato per la mia disperazione
Al signor Presidente Della Repubblica –
Al signor Presidente del Consiglio
Al signor Prefetto di Reggio Calabria
Al signor Presidente del Tribunale di Reggio Calabria
Mi chiamo Labate Luigi Antonio nato a Reggio Calabria il 16/06/1953
E residente in Reggio Calabria via s.s 106 III tratto traversa i n° 34 Pellaro
Spettabili signori mi rivolgo a voi perché sono un padre di famiglia che o sempre cercato di lavorare e mantenere i miei 7 figli e di non fargli mancare mai nulla ma purtroppo nella mia vita sono stato sempre sfortunato non so perché per cause di lavoro e per un garage che avevo in affitto e ormai sono arrivato al limite non posso più vivere e chiedo a voi di fare chiarezza se ci sono state delle cose ingiuste nei miei confronti che con i debiti che o e nella disperazione che o non mi sento più di vivere e preferisco farla finita con questa vita di sofferenze e chiedo aiuto a voi di potermi ascoltare di persona se potete lo so io posso essere uno dei tanti disperati che chiede aiuto e tante volte non viene ascoltato e poi arriva agli estremi e si brucia vivo o si ammazza in altro modo.
Scusate se la mia lettera sarà molto lunga e con errori però leggetela bene
Nel 1993 sono stato assunto presso i Consorzi di Bonifica Raggruppati
Di Reggio Calabria ma per mia sfortuna il Coreco mi a fatto licenziare
Sempre nel 1993 io non avendo possibilità economiche tramite sindacato ho chiesto se mi potevano aiutare e mi anno procurato un avvocato pensavo io invece era un avvocato che io dovevo pagare e per tanto adesso mi chiederà minimo € 8.000,00 per tutte le udienze che ci sono state sono state fatte al Tar di Reggio Calabria e lo vinta al Consiglio di Stato e lo vinta poi dovevo essere assunto e i Consorzi non mi volevano più assumere sono state fatte altre cause con il giudice del lavoro che mi ha dato ragione in parte per prendere servizio ma che i 7 anni che io non ho lavorato non mi venissero retribuiti e nemmeno venivano versati i contributi, in appello idem alla Cassazione idem per tanto io non ho capito se mi dovevo presentare tutte le mattine in ufficio anche non retribuito dato che ero stato licenziato. Io ho incominciato ha lavorare nel marzo del 2000 e dal 1993 al 2000 mi anno aiutato i miei famigliari e qualche amico per tanto a tutt’oggi sono pieno di debiti per tante finanziarie che io non posso pagare e non so come pagarli dato che sia il quinto dello stipendio e la cessione e un altro prestito in più nel 2008 ho perso una causa per uno sfratto di un garage che io avevo ragione ma il giudice ha sentito i testimoni parenti a favore della controparte che a sua volta anno detto il falso contro di me e il giudice con tutte le prove che avevo portato comprese le ricevute da me pagate da quando avevo iniziato ad affittare il garage o dovuto pagare più di € 7000,00 trattenuti dalla mia busta paga e per non avere soldi non ho potuto fare l’appello io all’avvocato della controparte gli ho spiegato le condizioni in cui ero ed ero disposto a saldare il tutto a poco alla volta ma non ha voluto sentire ragione e andata avanti senza pensare alle conseguenze che mi stava recando a me perché lei non sa cosa vuol dire crescere una famiglia con sacrifici e stata ferma nella sua decisione io negli anni ho sempre pagato l’affitto poi ci sono state delle incomprensioni da parte della proprietaria e mi ha messo un cancello davanti ed io con la macchina non potevo più entrare nel garage che avevo anche del materiale il cancelletto per entrare era stato bloccato in modo che potesse passare una persona e io in un’altra causa che mi chiedeva dei soldi specificavo che ci sono stati dei pagamenti con assegni tramite raccomandata e sono stati rimandati in dietro vaglia postali e sono stati rimandati in dietro e quando ha fatto mettere la chiusura io ero andato al garage e non potevo più entrare con la macchina ho chiamato la polizia che e intervenuta ed ha visto la chiusura anno suonato alla proprietaria ma lei non c’era era andata fuori Reggio e aveva chiuso dentro il fratello e la madre che so che sono invalidi e loro erano segregati dentro con il portone chiuso e la polizia ha detto che doveva essere denunciata,
ho fatto fare una denuncia tramite mio figlio per la chiusura con cancello che era stata fatta senza autorizzazione dal comune ma non e venuto mai nessuno poi quando ho avuto lo sfratto avevo anche dei banconi e non potevo farli uscire dal cancello e questo lo detto all’avvocato ed ha visto anche il cancello poi sono venuti molti amici miei per aiutarmi ad alzare i banconi ed a poter svuotare il garage per questi fatti e per le prove che io ho portato e per i danni che la signora mi a creato che non potevo nemmeno usufruire in parte il garage avevo chiesto all’avvocato della signora dato che gli dovevo dare € 2.600,00 per compensare ai danni che ho avuto pure io di pagare € 1.300,00 ma purtroppo per mia sfortuna il giudice non a tenuto conto delle mie ragioni e mi a condannato e devo pagare non più € 2.600,00 ma ben si più di € 5.800,00 e adesso ho detto basta non posso continuare a subire,
con le trattenute delle finanziarie del quinto e della cessione sulla mia busta paga prendo al mese togliendo le trattenute € 850,00 circa come campo se io devo chiedo a voi come faccio a campare se poi perdo della cause ingiustamente vi chiedo per tanto di fare luce su queste vicende per capire quale ingranaggio non a funzionato nei miei confronti io non posso pagare dei soldi con le ragioni che ho e togliere il mangiare dalla bocca dei miei figli chiedo a voi aiuto mi sento come un moribondo che sta per sprofondare nelle sabbie mobili e prima che succeda aiutatemi ascoltatemi solo questo vi chiedo solo aiuto e comprensione.
Mi rivolgo all’avvocato Raffaela Romeo perché in questi anni non mi avete ascoltato e fare capire alla vostra cliente che deve dire la verità come sono andate le cose e non portare in tribunale dei testimoni falsi.
Signori sono disperato mi sveglio durante la notte e avrei voglia di buttarmi giù da un ponte sotto un treno o bruciarmi vivo o altro.
Per eventuali approfondimenti labate6@virgilio.it oppure al cell 3477720344.
Purtroppo oggi 04/04/2014 al tribunale di Reggio Calabria nella mia disperazione mi sono tagliato il polso sinistro