Treno della Magna Grecia: opportunità per ferrovia jonica

TRENO

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Roberto Galati, Associazione Ferrovie in Calabria:

Con un passo dopo l’altro, forse anche la Calabria torna ad avvicinarsi ai treni turistici sulle linee di Rete Ferroviaria Italiana, dopo quasi dieci anni di totale assenza. Il “prototipo” di questo rilancio, infatti, ha debuttato lo scorso sabato 5 marzo, in occasione del Treno della Magna Grecia, un viaggio da Crotone a Locri, organizzato da Associazione Ferrovie in Calabria in sinergia con l’attivissima sezione crotonese di Italia Nostra! Come avevamo anticipato nelle scorse settimane, anche questa bellissima iniziativa è stata inserita all’interno del Mese della Mobilità Dolce e delle Ferrovie Non Dimenticate, promosso da Co.Mo.Do: perciò, non solo treni turistici a vapore, sulla mitica rete delle ex-Ferrovie Calabro Lucane, ma da quest’anno Ferrovie in Calabria tenta anche “l’assalto” allo scartamento ordinario!

Già da tempo, in realtà, l’idea di un “Treno della Magna Grecia” sulla ferrovia Jonica, ci è stata proposta da Teresa Liguori, presidente della sezione di Crotone di Italia Nostra e socia onoraria di Associazione Ferrovie in Calabria. Un treno attraverso il quale raggiungere tutti i principali siti archeologici magnogreci e romani della fascia jonica, che per una curiosa (ed allettante) coincidenza, si trovano tutti a pochi metri di distanza dagli altrettanto storici binari Jonici! Ci riferiamo ai siti archeologici di Kaulon (nei pressi di Monasterace), di Casignana (a poca distanza da Bianco), Roccelletta di Borgia, gli scavi di Sibari…ed ovviamente il Museo Archeologico di Locri, che è stato la destinazione del viaggio dello scorso sabato!

In questa prima occasione, chiaramente, non è stato possibile organizzare un treno speciale ad hoc per la comunque nutrita comitiva (30 partecipanti provenienti da Corigliano, Crotone, Catanzaro Lido e Soverato, tra cui anche un gruppo di guide turistiche del catanzarese e l’amico appassionato di treni&ferrovie, nonchè giornalista di RTC, Manuel Soluri), ma ci siamo serviti sia per il viaggio di andata da Crotone a Locri che per quello di ritorno, della coppia di treni Regionali 12707 Sibari – Reggio Calabria Centrale e 12678 Reggio Calabria Centrale – Sibari. C’è stata anche una piccola, graditissima sorpresa: la Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, messa al corrente dell’evento, ha raddoppiato la composizione dei due convogli, che sono stati effettuati in doppia di automotrici ALn668 serie 1000…rotabili tra l’altro a fine carriera, che a modo loro hanno reso un po’ più “vintage” un’atmosfera che preludeva, comunque, all’obiettivo di riportare sulla Jonica i treni storici “veri” per iniziative turistiche…magari un domani anche con trazione a vapore, come più volte accaduto fino al 2007.

Ma non solo treni, nella bella giornata dedicata alla Ferrovia Jonica ed al Museo di Locri: la nostra parola d’ordine è stata sempre “intermodalità“, e non abbiamo perso occasione di darne dimostrazione concreta. Come? Presto detto! Per gli spostamenti dalla stazione ferroviaria di Locri al Museo Archeologico, e per il ritorno dal ristorante scelto per il pranzo (La Fontanella) fino alla stazione, ci siamo serviti di un piccolo bus noleggiato dalla ditta Audino di Locri (la stessa che effettua il servizio navetta stazione-ospedale dal lunedì al venerdì), il cui titolare, tra l’altro, è ormai da tempo un estimatore dell’operato di Ferrovie in Calabria.

La più grande soddisfazione, oltre alla perfetta riuscita dell’iniziativa (ed a tal proposito ringraziamo il nostro associato locrese Sergio Grasso che si è occupato dell’organizzazione e della logistica), è stata l’ampia eco avuta sugli organi di stampa della locride e non solo. Grazie ai media locali, è stata diffusa la nostra proposta – che rilanciamo ovviamente anche in questo articolo – relativa alla costruzione di piccole fermate nei pressi dei principali siti archeologici posti lungo la ferrovia Jonica. In tal modo, tali importanti aree, diventerebbero immediatamente accessibili via treno, con beneficio reciproco sia per le stesse aree archeologiche, e sia per la funzionalità della Ferrovia Jonica…con il fine ultimo di rilanciare un’economia che non può che essere basata sul turismo. Insomma, una sorta di Treno della Valle dei Templi in versione Jonica, con il valore aggiunto dei normali treni Regionali previsti in orario da Reggio Calabria a Catanzaro Lido/Sibari e viceversa, che potrebbero fungere da servizio di collegamento tra i poli archeologici, magari nel periodo primaverile, estivo e pre-autunnale.

In attesa, ovviamente, di rivedere sulla Jonica una 740 con le sue inseparabili carrozze Centoporte…anche se, per iniziare, ci accontenteremmo di una ALn772 con un “Treno della Magna Grecia 2017″ da Crotone a Locri!”.

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