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Il Presidente di Confcommercio Reggio Calabria, dott. Giovanni Santoro, si interroga sulla situazione in cui versano, ormai da anni, i sistemi di trasporto e le reti di collegamento della provincia calabrese.
“É ufficiale il piano degli aeroporti italiani e da oggi sulla scrivania del Ministro dello sviluppo Corrado Passera e probabilmente verrà presentato in consiglio questo venerdì. Reggio Calabria, Città metropolitana, afferma con forza Santoro, rischia di perdere definitivamente il privilegio dello scalo aeroportuale, se non si riuscirà nel prossimo triennio ad elaborare un piano adeguato di sostenibilità economica, anche all’interno di appositi piani strategici territoriali con il coinvolgimento di capitali privati.
Sono stati considerati di interesse locale (di servizio) Crotone e Reggio Calabria. Ancora una volta, nel piano presentato dall’Enac a febbraio del 2012, il Sud viene diviso. Si individua il polo dell’aerea metropolitana adriatica e si punta su Bari considerato scalo strategico, in Calabria (l’altro Sud) si investe su Lamezia Terme che rappresenterà l’aerostazione strategica. Questo vorrebbe dire per una città che cerca a tutti costi di emergere e di porsi turisticamente “città al centro del Mediterraneo” il crollo definitivo del sogno di un rilancio turistico che inevitabilmente passa attraverso la definitiva sistemazione di un piano infrastrutturale adeguato alla vocazione dell’area della provincia di Reggio Calabria. Se ieri parlavamo del problema delle infrastrutture, di un aeroporto da potenziare perché insufficiente, di un isolamento della città con il taglio dei treni imposto, di una A3 Salerno-Reggio Calabria che sarà conclusa nel 2013 apprendendo successivamente “tranne gli ultimi60 Km”, oggi dobbiamo solo agire: è il momento giusto per supportare le Istituzioni nella realizzazione dei propri obiettivi, affinchè in questo triennio di rilancio organizzativo territoriale, imposto dal piano, ognuno svolga il proprio ruolo.
Inutile ribadire che non condividiamo assolutamente quanto proposto nel piano approntato dall’Enac insieme al Ministro Passera, sulla base anche di alcune ricerche effettuate da OneWorks, Kpmg e Nonisma. In queste ricerche non emerge di sicuro una storia come quella dell’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria che iniziata come scalo militare nel 1939, bombardato e ricostruito nel 1943 diviene aeroporto per il trasporto civile dell’intera Calabria e parzialmente della provincia di Messina.
L’aeroporto dello Stretto considerato di interesse locale o di servizio potrà sopravvivere esclusivamente grazie agli interventi delle istituzioni locali che dovranno decidere se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita, non contando più su nessun intervento dello Stato.
A tal proposito la nostra organizzazione di imprese non può e non deve rimanere inerme. Faremo quanto è nelle nostre possibilità, affinche si rispettino i tempi previsti dal piano. Confidando che l’ Enac attivi al più presto quelle iniziative istituzionali previste. Il nostro interesse è di uscire dalla crisi; è il momento di fare rete con tutte le forze attive del territorio, perché a rischiare non sono solo le imprese, ma siamo tutti!
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