Torrente Oliveto di Lazzaro (RC), permane alto il rischio per l’incolumità dei cittadini

fitta vegetazione torrente

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Riceviamo e pubblichiamo:

A Lazzaro alcune Istituzioni continuano a scherzare con la salute e l’incolumità dei cittadini e a illudere la popolazione. Nel tratto compreso tra il depuratore e la foce del torrente Oliveto di Lazzaro il pericolo si è acuito poiché  è stato ulteriormente  innalzato il nuovo alveo  fluviale, nel corso dei lavori di taglio della vegetazione e movimentazione terra e la scolmatura dell’alveo per circa 500 metri, eseguiti in questi giorni dall’Amministrazione Comunale di Motta San Giovanni. Il letto del fiume è ristretto, in alcuni punti quasi scomparso.Tali interventi a nostro avviso hanno determinato  una altra condizione favorevole perché le acque torrentizie inondino, in caso di piena, la Ss 106 e le aree circostanti.

Nel rammentare che gli interventi  a carattere puntuale o locali di un torrente possono determinare ricadute negative sulla sicurezza delle restanti parti, si richiama l’attenzione sulle funzioni amministrative di polizia idraulica, nonché di gestione e vigilanza sul demanio idrico demandate dalla vigente normativa all’Amministrazione Provinciale. E’ superfluo ripetere che l’intervento in questione, anche se necessario,   non è assolutamente sufficiente per la messa in sicurezza del tratto fluviale in argomento.

Sotto il ponte stradale della Ss 106  non si è intervenuti sebbene  il pericolo sia  aumentato poiché la distanza tra il nuovo alveo già formatosi e la quota di sottotrave del ponte stradale  è circa un metro. Davanti al viadotto, lato monte e lato mare sono stati accumulati dei rifiuti anche ferrosi e poco distante vi sono dei grossi massi.  Intorno alle ore 18,30 del 14 dicembre u.s. sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Reggio Calabria attivati da questo Comitato che intervenuti tempestivamente hanno ancora una volta accertato il potenziale pericolo in caso di piena del torrente nell’area circostante il ponte stradale, riscontrando tra l’altro   che effettivamente la distanza tra la quota di sottotrave e il nuovo alveo è di circa un metro.

Il torrente Oliveto presenta una situazione ambientale di grave emergenza ove i lavori di messa in sicurezza non sono ulteriormente prorogabili.

L’intervento eseguito in questi giorni dal Comune di Motta San Giovanni con la procedura della somma urgenza, di cui non si ha conoscenza del verbale del tecnico dell’Ente locale e delle opere da realizzarsi, e che comunque non ha messo in sicurezza la zona posta a monte e a valle del viadotto ANAS, altezza Autocalabra,  sarebbe scaturito a seguito della inadempienza da parte della Provincia di Reggio Calabria che avrebbe disatteso le numerose richieste del Comune di Motta San Giovanni di intervenire per eliminare l’accertato rischio idraulico lungo il torrente, come affermato dal Sindaco tramite gli Organi d’Informazione e il sito ufficiale dell’Ente comunale. L’intervento, a nostro avviso,  non ha eliminato, né allontanato  il reale pericolo gravante sulla pubblica incolumità e su pubbliche strutture.

Chi si è assunto la responsabilità di certificare la regolare esecuzione dei lavori ovvero la messa in sicurezza della zona posta a monte e a valle del viadotto ANAS, altezza Autocalabra? E’ indispensabile che la popolazione sia informata correttamente, per tale motivo è doveroso eseguire gli opportuni riscontri e si provveda a rettificare la notizia diffusa in maniera non corretta.

Ricordiamo che  in base al dettato dell’art. 147 del DPR 554/1999 regolamento sulle opere pubbliche – in circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio  il soggetto fra il responsabile del procedimento e il tecnico che si reca prima sul luogo, può disporre, contemporaneamente alla redazione del verbale la immediata esecuzione dei lavori indicando la somma presunta per tale intervento, che potrà essere oggetto di perizia suppletiva per maggiori spese qualora si rilevasse insufficiente.

E’ pacifico che la pericolosità del Torrente Oliveto è stata riconosciuta sia dalla Provincia di Reggio Calabria che dal Comune di Motta San Giovanni. Infatti lo stesso Sindaco con nota dello scorso 31 ottobre diretta alla Provincia di Reggio Calabria e per conoscenza a  S.E. il Signor Prefetto di Reggio Calabria e a questo Comitato, di cui abbiamo apprezzato il contenuto e i proponimenti, disponeva,  in virtù dei compiti delegati al Sindaco in materia di protezione civile, che la Provincia di Reggio Calabria Settore 15 Demanio idrico e Fluviale, in qualità di Ente titolare delle funzioni, adottasse entro giorni dieci dal ricevimento della precitata nota tutte le azioni ivi compreso l’esecuzione  delle opere di manutenzione in alveo e di ripristino dei muri d’argini, finalizzate ad eliminare il potenziale pericolo così come dichiarato dalla stessa Provincia con nota del 17 novembre 2011.

Ancora oggi non si è intervenuti in merito e non si comprende come il semplice, ripetiamo ma necessario, taglio della vegetazione possa aver eliminato il rischio idraulico. Tra l’altro la vegetazione tagliata e non estirpata si sviluppa in tempi rapidi. Infatti nell’area lato mare del ponte ferroviario la vegetazione tagliata qualche mese addietro è già rispuntata. Perciò si è di fronte ad un utilizzo improprio di risorse pubbliche.

Si pone in risalto che a seguito della segnalazione inoltrata lo scorso 4 novembre ad alcune Istituzioni, Ministeriali, Regionali e Provinciali, la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica Ispettorato per la Funzione Pubblica, con nota dello scorso 25 novembre diretta al Responsabile del Settore 15 Ambiente, Energia, Demanio Idrico e Fluviale – A.P.Q Infrastrutture della Provincia di Reggio Calabria e al Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Motta San Giovanni e per conoscenza allo scrivente Comitato, nel richiamare in particolare i principi del buon andamento e della Trasparenza dell’azione amministrativa,  invitava i citati  Uffici ciascuno per la parte di rispettiva  competenza   a fornire chiarimenti e a specificare quali iniziative fossero state intraprese o si sarebbe inteso intraprendere per la messa in sicurezza del territorio, così da scongiurare il verificarsi del paventato pericolo, invitando i precitati Enti ad informare in merito anche questo Comitato. Nulla si sa.

Dalla nota diffusa dal Sindaco del Comune di Motta SG la mancanza dell’intervento da parte della Provincia, sarebbe dovuta alla carenza finanziaria per il mancato trasferimento dei fondi da parte della Regione Calabria pertanto l’Amministrazione provinciale avrebbe previsto nella fase di riequilibrio di bilancio, un’anticipazione di risorse gravanti sul bilancio provinciale. In sostanza continua la nota comunale si deve attendere! Speriamo bene, (dice il Sindaco) soprattutto per la parte alta dell’asta fluviale, quella a ridosso delle abitazioni di San Giorgio di Motta centro, dove l’emergenza non lascia spazio né a lungaggini burocratiche né a soluzioni rinviate nel tempo, conclude la nota del Sindaco. Visto quanto si afferma ancora si tergiversa sul da farsi. Un giorno o l’altro ci troveremo a valle le abitazioni di Motta.

Sarebbe ora di finirla con la barzelletta della carenza finanziaria. Sono decenni che il torrente Oliveto presenta un alto rischio per la collettività e non si comprende da dove debbono arrivare questi fondi, anche in considerazione che gli Enti preposti ad intervenire sembrerebbe  non abbiano preso ancora cognizione dell’effettivo stato dei luoghi e quindi degli interventi necessari per eliminare la situazione di grave pericolo.

Si pone in risalto che lungo l’alveo fluviale nell’area lato mare del ponte ferroviario insistono due alti terrapieni costituiti da rifiuti anche pericolosi che non si è rimediato a smaltire presso discariche autorizzate durante l’intervento di manutenzione straordinaria, iniziato nel mese di novembre 2008 dall’Amministrazione provinciale ma non completato per la presenza delle infrastrutture, tra cui delle tubazioni poste nel greto del torrente. Ai  lati dei suddetti terrapieni sono stati smaltiti altri rifiuti e al confine con il demanio marittimo delle lastre di eternit vecchio tipo.

Dobbiamo aspettare un’altra tragedia per trovare le risorse e fare interventi seri anche nel nostro territorio?

Comitato Spontaneo “Torrente Oliveto” rappresentato da Vincenzo Crea

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Author: Cristina

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