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Con queste parole, l’Associazione Culturale “TemerariaMente” ha deciso di porre l’accento sulla spinosa questione dei trasporti sullo Stretto di Messina, tramite l’affissione di un imponente striscione nei pressi del porto di Villa San Giovanni.
Proprio nella giornata di ieri, alle ore 12:00, si è concluso il primo – sicuramente non l’ultimo – sciopero dei Lavoratori della Caronte & Tourist, società che insieme alla Blueferries (del gruppo Ferrovie dello Stato), gestisce un vero e proprio duopolio nell’ambito dei trasporti tra le due sponde dello Stretto.
La situazione è divenuta insostenibile, ed a farne le spese sono i soliti noti: lavoratori ed utenti. L’ultimo aumento di tariffe, che ha portato il prezzo del traghettamento della lingua di mare che separa Sicilia e Calabria, alla folle cifra di oltre 40 euro per tre giorni e di oltre 70 euro per i viaggi di durata superiore, evidentemente non è servito a nulla. Al danno economico per i pendolari ed i turisti, si è aggiunta la beffa dei paventati licenziamenti.
A tutto questo scenario, già sufficientemente raccapricciante, si aggiunge un’ulteriore notizia, diramata ieri dagli organi di stampa: “Il governo ha confermato lo stanziamento di 300 milioni di euro per il pagamento della penale per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. E’ quanto previsto dal testo del disegno di legge Stabilità e dal suo allegato tecnico.”
Tariffe alle stelle, licenziamenti e penali da pagare: una diabolica “congiunzione astrale”, che si abbatte su un crocevia di Uomini e merci, come lo Stretto di Messina. Ed ancora una volta – ci tocca ripeterlo, come un mantra – a pagare il prezzo di questi giochi di potere, saranno i contribuenti.
La nostra Associazione, impegnata nel sociale ed interessata alle problematiche del territorio, chiede a gran voce ai rappresentanti delle Istituzioni nazionali e locali, delle risposte in merito a questa questione che presenta degli aspetti tragicomici, come spesso accade a queste latitudini.
In un momento di crisi globale, di austerity forzata (e vana!) e di mancanza di prospettive di sviluppo, questo episodio ci appare come l’ennesimo fardello, sulle spalle di una Terra già notevolmente martoriata. Il turismo ed il mondo dei pendolari, che caratterizzano una risorsa per l’area calabro-sicula, risentiranno pesantemente di queste scelte scellerate.
Crediamo pertanto, che sia opportuno rivolgersi all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per dare modo a codeste Istituzioni di avviare una procedura istruttoria finalizzata a verificare se il comportamento delle due Società costituisca violazione dell’art. 3 lett. A della legge 287/1990 per aver imposto prezzi ingiustificati abusando di posizione dominante, nonché se il costante adeguamento dei prezzi tra le società (Caronte & Tourist e Bluferries) costituisca un’alterazione delle regole di normale concorrenza in violazione dell’art. 2 della legge 287/1990.
Concludiamo, esternando la nostra piena solidarietà sia ai lavoratori che hanno scioperato, sia agli utenti che hanno subito i disservizi, augurandoci che una soluzione ragionevole possa essere trovata al più presto possibile.
Una cosa è certa: non staremo in silenzio a guardare, mentre l’ennesimo scempio contro Cittadini e Lavoratori viene perpetrato proprio sotto i nostri occhi.
Associazione Culturale e di Promozione Sociale “TemerariaMente”
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