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“Una piccola storia di periferia come sfida alla memoria personale e collettiva di una guerra e di una pacificazione forse mai realmente compiuta in Italia. Una rilettura del passato per riflettere sull’oggi di un Paese che non sa più se festeggiare o meno il 25 aprile”. Si presenta così, fin dalle note di regia, “Ricordi con guerra”, il quinto appuntamento della stagione di prosa RivelAzioni dell’Horcynus Festival 2014, in scena sabato alle ore 21.00 al Teatro Politeama Siracusa.
Dall’Umbria arriva per la prima volta in Calabria la vicenda personale di un personaggio che visse per due estati, quella del 1989 e quella del 1990 in “Corvi di luna” e “D’Acqua la luna”, due spettacoli con la regia di Marco Baliani. Due pièces corali, ricche di immagini, suoni e con contenuti molto forti, realizzate con attori a quel tempo giovani, provenienti da tutta Italia e impegnati nel settore del Teatro Ragazzi. Due nuove drammaturgie che parlavano della Resistenza traendo spunto principalmente dai testi di Italo Calvino e Beppe Fenoglio.
Sulla macro storia si innestò la vicenda personale, raccontata in perugino, di un fascista di campagna “un fascio piccolo piccolo” che viveva da sfollato in mezzo agli altri. A distanza da 20 anni dalla sua prima apparizione, nel 2009 quel personaggio, interpretato da Stefano Cipiciani si prende la scena e debutta in “Ricordi con guerra” (scene Giacomo Bistocchi, luci Pedro Pablo Pulido Robles, regia Stefano Cipiciani, produzione Fontemaggiore Teatro Stabile d’Innovazione) per proporci in un’ottica personale e autentica la Resistenza dal punto di vista di un vinto. Un ragazzo semplice, nato da una famiglia di contadini, che per ingenuità o per caso o per destino passa dalla parte dei Fascisti. Una storia così semplice e universale da assumere la valenza di una parabola per un altro spettacolo di teatro di narrazione al Politeama Siracusa, dopo il grande successo dell’evento speciale “Argo-Troia A/R”, che riprende il filo della discussione su tutte le guerre.
Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione di Perugia è una compagnia e produzione teatrale che si occupa della produzione e della diffusione di nuova drammaturgia su tutto il territorio nazionale, attraverso spettacoli, eventi, letture e formazione. Ha alle spalle una storia particolarmente ricca, che affonda le radici nel lontano 1948 e si evolve nel tempo fino agli anni Settanta, quando la compagnia imbocca la strada del professionismo per approdare, negli anni Ottanta, al teatro fuori dal teatro, il teatro di piazza che fa conoscere Frondini e Fontemaggiore in tuta Italia, con interi quartieri di Perugia trasformati in teatri a cielo aperto per gli abitanti e i turisti, ognuno con la seggiola portata da casa. Nel 1999 il Ministero dei Beni e Attività culturali conferisce a Fortemaggiore il riconoscimento di Teatro Stabile d’Innovazione, organismo di produzione a referente regionale dell’innovazione in campo teatrale.
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