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L’Associazione culturale “Parallelo 38”, in collaborazione con la Città del Sole Edizioni, presenta il libro-inchiesta di Giuseppe Baldessarro e Manuela Iatì, Avvelenati.
All’incontro, insieme agli autori del libro, interverranno, – moderati da Raffaele Loprete dell’Associazione “Parallelo 38” – dopo i saluti della Presidente, Emanuela D’Eugenio: il magistrato Francesco Neri, il docente universitario e biologo marino Silvio Greco e l’editore di Città del Sole, Franco Arcidiaco.
L’evento si terrà, Sabato 31 Marzo, alle ore 18, a Taurianova, presso la Sala Convegni di Via La Resta (dietro Lidl).
A tracciare i contorni di una storia che parte dagli anni ’80 due giornalisti di razza, Giuseppe Baldessarro e Manuela Iatì.
È sulle coste calabresi che si addensano i più terribili sospetti, apparentemente confermati dal ritrovamento di una nave sui fondali al largo di Cetraro. Nave dei veleni o piroscafo silurato nel 1917? Tra Regione Calabria e Ministero dell’Ambiente la battaglia si combatte a suon di perizie. A mettere la parola fine sul caso del relitto ritrovato, il rapporto della Geolab, pubblicato per la prima volta in questo libro. Ma la storia delle navi dei veleni non può essere chiusa, come qualcuno vorrebbe. Troppi indizi, coincidenze, dichiarazioni, sospetti. Troppi i nomi e gli eventi che si rincorrono, intrecciando una torbida trama: il faccendiere Giorgio Comerio, il pentito Francesco Fonti, il capitano Natale De Grazia, magistrati, politici, imprenditori, mafiosi.
E intanto in Calabria si continua misteriosamente a morire.
Un’intricata storia di traffici di rifiuti che vede insieme faccendieri, servizi segreti, politici, ’ndrangheta, ma anche investigatori e magistrati che lottano per una verità che stenta a venire a galla. Una storia non di fantasia, ma tristemente reale, che viene raccontata nel libro “Avvelenati”.
Avvelenata è la verità, avvelenata è l’informazione e avvelenati sono, purtroppo, i tanti cittadini che vivono su territori usati come pattumiere da uomini senza coscienza.
Inquietanti interrogativi rimangono aperti, molte sono le piste scandagliate dall’inchiesta dei due giornalisti calabresi che ricompone le tessere di un mosaico dalle molte zone d’ombra, che sembrano quasi costruite ad arte. Una storia densa di depistaggi, dichiarazioni di pentiti che non trovano adeguati riscontri, indagini di molte procure e di commissioni parlamentari.
Un’inchiesta vecchio stile che incontra sul suo percorso morti misteriose e senza colpevoli, come quella del capitano di Marina Natale De Grazia, dei giornalisti Ilaria Alpi e Milan Hrovatin, ma anche la strage di Ustica e il Centro Enea di Rotondella, e una lunga serie di personaggi di dubbia fama che ricompaiono puntualmente negli snodi focali di questa lunga storia.
Il ritrovamento del relitto di Cetraro, nel 2009, ha riacceso i riflettori sull’intera vicenda, ma in realtà è dallo spiaggiamento della Jolly Rosso ad Amantea nel 1990 che si parla di affondamenti sospetti davanti alle coste calabresi, e di interramenti di fusti nelle montagne della regione.
Il libro di Iatì e Baldessarro è un’utile bussola per orientarsi e comprendere, un libro onesto e documentato, che non abbraccia nessuna ipotesi in particolare, ma le analizza tutte, nella convinzione che “questa storia deve essere raccontata perché uccide la nostra gente”.
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