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Successo ed applausi per l’Opera Teatrale “L’orso ” di A. Cechov andata in scena a Siderno Superiore lo scorso 20 Agosto. L’opera è stata proposta in una produzione originale per la regia di Antonio Caracciolo che lo ha visto attore protagonista con Erica Filocamo e Francesco Figliomeni.
I Costumi sono stati realizzati della Stilista Villese Caterina Ficara, mentre la Scenografia e i dipinti sono stati realizzati dall’artista e direttrice artistica della Biennale d’arte itinerante La Ruota della Memoria, Sara Parlongo.
Assistente alla Regia è il reggino Gregorio Panetta.
L’intera serata è stata presentata dalla Giornalista Annamaria Implatini. Cornice splendida l’anfiteatro del Borgo di Siderno, splendido il pubblico che non ha risparmiato applausi per l’ottima riuscita dell’opera, ricca di suggestioni ed emozioni che hanno suscitato coinvolgimento.
L’Orso oltre ad essere stato già presentato in anteprima lo scorso Luglio a Roghudi (RC) è un’opera frutto dell’intenso lavoro di ricerca nei dialoghi e nei significati più intimi dell’opera stessa di Cechov, che l’attore e regista (Antonio Caracciolo) ha saputo ricreare in un crescendo di visioni e surrealismo. Un ‘opera quella andata in scena curata nei particolari, nei contenuti, e dall’alto valore simbolico, insomma grande teatro nelle piazze calabresi grazie a questo Giovane che da tempo ormai ha fatto del suo talento un motivo di interesse culturale che impreziosisce sicuramente serate di piazza.
E come ci dichiara lo stesso Antonio Caracciolo: “L’idea è nata l’anno scorso dallo studio dell’opera ,e ascoltando un brano di Mercedes Sosa (Todo Cambia) in un periodo della mia vita particolare o semplicemente di messa in discussione e/o mutamento… l’opera già l’avevo studiata in Accademia nel programma di recitazione classica grazie al Maestro Mario Ferrero nonché durante una lezione di regia grazie ad un altro maestro come Andrea Camilleri per il quale ricordo ancora una frase forte ed emblematica << ragazzi! La regia non esiste! Un attore deve saper essere regista di se stesso>>!
Queste sono parole (dichiara Antonio) che ancora conservo con amore e passionevole cura…facendo tesoro degli insegnamenti che mi hanno aiutato sicuramente a maturare nuove forme di interpretazione ed anche in questo caso di linguaggio scenico e drammaturgico. Quello che mi ha colpito in modo particolare in questa opera teatrale è il cambiamento improvviso, nel giro di poche battute, del “Pensiero” che oltre ad alimentare un apertura intelligente verso il confronto con se stessi ed il prossimo non si fossilizza sugli input socio-culturali o regole poco chiare che spesso ci precludono o ci limitano la gioia della vita.
In quest’ambito l’Orso l’ho voluto strutturare tirando fuori dai personaggi, in profondità, tutto ciò che contraddistingue l’opera stessa di Cechov, Istinto ,Ragione, Amore ed Odio; dove ogni persona si può riconoscere o riscoprire nel coraggio del cambiamento e nella voglia di mettersi in gioco per andare, forse, oltre un confine non tracciabile nella psiche umana che l’uomo stesso tende a delimitare. Contestualizzandolo volutamente a favore della ciclica tematica in uno spazio senza tempo ne luogo”.
Un’opera che sembra avere tutte le carte in regola per un successo straordinario, di fatti l’opera verrà presto presentata nella Città di Crotone e provincia, Roma e poi a Brancaleone (suo paese natale) dove è proprio la Pro Loco del luogo che intende organizzare una serata dedicata proprio all’opera in questione.
Oltre a questo, l’attore sta per intraprendere importanti progetti con la Regia di Pupi Avati e tantissimo teatro in giro per l’Italia.
Successi che tutti si augurano per Antonio, ragazzo cresciuto a pane e Teatro a cui vanno i migliori auguri per una fiorente carriera .
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