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Si è svolta la kermesse “Vernacolando”, organizzata dalla Pro Loco di Brancaleone, Ass. Culturale La Voce del Sud in collaborazione con Circolo Nuovi Orizzonti e la testata Giornalistica “In Aspromonte” presso la Biblioteca Comunale Cesare Pavese. Una kermesse che ha visto la partecipazione di grandi personalità del mondo culturale e letterario dell’Area Greco-Ellenofòna, ma anche della poesia dialettale.
Al tavolo dei relatori nella prima parte della Kermesse, Salvino Nucera, Salvatore Dieni, Domenico Rodà e Vincenzo De Angelis. Argomenti di alto valore culturale, cenni storici , aneddoti, ma anche spunti di riflessione, sullo stato della lingua e l’importanza della salvaguardia delle lingue come il Greco di Calabria, lingua di importanza vitale per l’identità dei popoli dell’area grecanica. Ha moderato i lavori il giornalista Vladimir Nucera, che in veste di collaboratore dell’Associazione“La Voce Del Sud”, ha evidenziato l’importanza della collaborazione con la Pro-Loco di Brancaleone che ha voluto realizzare insieme questa importante iniziativa culturale.
Il Sindaco Francesco Moio ha infatti sottolineato l’importanza di questa manifestazione, che lui stesso ha reputato, di enorme valore culturale che va ad imprimersi in maniera positiva sul territorio, un territorio che deve riconoscersi attraverso la storia e la propria cultura valorizzando gli aspetti storico-culturali per una crescita sociale non indifferente.
Il Presidente della Pro Loco ha consegnato una targa alla memoria di Pasquino Crupi, un uomo che tracciò un’importante via maestra verso il riscatto morale della nostra terra e che ha speso la sua vita per la difesa della cultura Calabrese. Ha ritirato la targa il figlio, Vincenzo Crupi, insieme alla madre.
Durante la serata è stato anche omaggiato Vincenzo Errante di Brancaleone, al quale è stato consegnato il gagliardetto della Pro-loco recante lo stemma ufficiale, in segno di stima gratitudine.
“Un uomo -dice Carmine Verduci- che ha scritto una delle pagine più importanti della storia dello sport, Vincenzo Errante nel 1960 è stato protagonista di uno degli eventi più importanti della storia Brancaleonese, egli infatti è stato il Tedoforo, che ha portato la fiamma Olimpica a Brancaleone, e come brancaleonese emigrato poi in Germania, ritorna sempre a suo paese natale perché lo ama ,ed ama le sue origini, interessandosi a tutte le attività sociali, sportive e culturali, tanto da portarlo quest’anno a divenire Socio Sostenitore della Pro loco di Brancaleone, -Verduci ha sottolineato– lo spirito di un uomo innamorato del suo paese e delle sue origini.
Subito dopo questa piccola cerimonia è stata ricordata la strage del 2 ottobre 1943 a Razzà, di cui Errante, è stato protagonista e sopravvissuto, De Angelis ha infatti ricordato quel momento con grande emozione, sotto l’ascolto commosso del pubblico.
Ad aprire la kermesse di poesia dialettale, è stata Alba Serena Larizza, poi Vincenzo Cordì, Antonio Zurzolo che ha recitato anche dei Versi dedicati al compianto Prof. Pasquino Crupi , Rocco Criseo, Lady Palamara ed il giovane Giuseppe Larizza, un giovane di Brancaleone che scrive versi in dialetto, apprezzatissimo ed applaudito da tutto il pubblico presente, alla fine i saluti del Presidente della Pro Loco che ha ringraziato il Sindaco Francesco Moio e sottolineando il valore importante di manifestazioni come queste, accolte sempre con interesse ed ammirazione dall’Amministrazione Comunale – Verduci ha aggiunto- ….la collaborazione con l’Associazione Culturale la Voce del sud, il Circolo Nuovi Orizzonti(Africo) e la testata giornalistica “In Aspromonte” è una collaborazione significative ed importante, che trova riscontro nell’ambito dello spirito del nostro statuto, e che oltre ad aver dato lustro alla manifestazione, – spiega- hanno anche consentito una promozione adeguata nel territorio….. –continua Verduci- questo evento si spera possa essere la continuazione di numerosi altri progetti, i quali la Pro Loco di Brancaleone sta lavorando da tempo, una Pro Loco orientata ormai su queste linee guida, che pone come obbiettivo primario insieme ad una crescita culturale del nostro Comune e del territorio, valorizzando le peculiarità storiche e culturali come: le tradizioni popolari, gli usi, i costumi, e la letteratura, minacciate sempre da un certo tipo di ignoranza e superficialità.
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