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Tre prodotti tradizionali diventeranno De.c.o.: lo stocco, il “torrone ferro” e la biondina, antico dolce alle mandorle tipico di Cittanova. E’ quanto verrà illustrato al convegno di domani (martedì 6 novembre) “La De.c.o. (Denominazione Comunale di Origine) per i prodotti identitari di Cittanova” che si terrà presso la sala convegni del “Polo solidale della legalità” di Cittanova.
L’iniziativa, promossa dall’Accademia delle Imprese Europea, impegnata nella realizzazione del Salone delle identità territoriali e dell’Expodeco che si terranno al Salone di Genova a fine mese, mira a far conoscere il progetto dell’amministrazione comunale sulla valorizzazione dei prodotti identitari a partire da quelli a marchio De.c.o. tramite un percorso di sviluppo integrato e di marketing territoriale.
L’incontro pubblico prevede i saluti del sindaco Alessandro Cannatà e l’introduzione dei lavori da parte della consigliera delegata alle attività produttive Domenica Sorrenti. Seguiranno gli interventi tecnici del coordinatore del progetto, l’agronomo Rosario Previtera che tratterà il tema “La De.c.o. quale strumento di sviluppo integrato” e del presidente dell’Accademia delle Imprese Giuseppe Ariobazzani che parlerà di “Marketing territoriale ed Expodeco 2012”. Le conclusioni dell’assessore provinciale all’agricoltura Gaetano Rao saranno precedute dal dibattito con i produttori, le associazioni di categoria, i ristoratori.
Secondo Domenica Sorrenti “E’ importante coinvolgere tutti i soggetti che fanno parte delle micro-filiere specifiche ed i vari portatori di interessi per la valorizzazione concreta dei tre prodotti individuati per il marchio De.c.o. insieme tutti gli altri prodotti che andranno a costituire il paniere dei prodotti identitari cittanovesi. Prodotti che chiederemo siano inseriti anche all’interno del Paniere dei prodotti del Parco d’Aspromonte in via di costituzione”.
Dello stesso avviso il sindaco Alessandro Cannatà per il quale inoltre “l’iniziativa progettuale è un punto di partenza concreto che vedrà coinvolti gli esperti, gli uffici comunali e soprattutto i produttori di stocco, i pasticceri, i ristoratori ed i commercianti, con l’unico fine di promuovere Cittanova tramite i propri prodotti a marchio De.c.o. che dovranno essere proposti, in maniera univoca e coordinata, dentro e fuori i confini comunali e regionali”.
L’agronomo Rosario Previtera, coordinatore del progetto di valorizzazione dei prodotti di Cittanova e di altri comuni calabresi (recentemente nominato membro del tavolo tecnico della Regione Veneto per la proposta di Legge regionale sulle Deco) ribadisce che “il marchio De.c.o. non è un marchio di qualità o di garanzia; esso è un marchio collettivo ed allo tesso tempo uno strumento operativo di sviluppo, che necessita di una forte azione di marketing territoriale e di coinvolgimento dal basso delle varie componenti la filiera produttiva. I tre prodotti scelti per Cittanova – continua Previtera – presentano le caratteristiche intrinseche e di forte legame con il territorio di origine che ne determineranno, tramite l’attribuzione del marchio De.c.o. una maggiore riconoscibilità sul mercato”.
Giuseppe Ariobazzani asserisce “come sia fondamentale attivarsi col marketing territoriale e la partecipazione ad eventi che facciano conoscere il prodotto ed il territorio ben oltre gli ambiti locali. Per questo l’Accademia delle Imprese Europea insieme a Fiera Genova ha creduto fortemente nel “Salone delle identità territoriali” e nell’Expodeco che si terranno a fine mese a Genova, offrendo una vetrina internazionale a prodotti e territori identitari. Una iniziativa che è partita proprio dalla Calabria e che oggi vede protagoniste numerose ed importanti realtà della Penisola, pronte a mostrare al grande pubblico le proprie risorse: prodotti identitari e prodotti De.c.o, paesaggio e offerta turistica”.
Lo stocco, il “torrone ferro” e la “biondina” di Cittanova si andranno ad aggiungere al paniere dei prodotti De.c.o. della provincia di Reggio Calabria insieme alle famose Prugne di Terranova, all’Arancia ovale di San Giuseppe, all’Annona di Reggio ed alla Patata di S. Eufemia d’Aspromonte.
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