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Sta per arrivare in libreria Il caso Fallara. Storia del “modello Reggio” e del suo tragico epilogo, l’inchiesta giornalistica di Giuseppe Baldessarro e Gianluca Ursini edita da Città del Sole Edizioni. La vicenda di Orsola Fallara, dirigente del Settore Finanze e Tributi del Comune di Reggio Calabria, morta il 17 dicembre 2010 dopo aver ingerito dell’acido muriatico, ha sconvolto la città di Reggio Calabria.
Un fatto raccapricciante, preceduto da una serie di scandali che hanno investito la dirigente ma anche l’amministrazione di centrodestra alla guida della città dal 2002 ad oggi.
Orsola Fallara è il personaggio cardine del cosiddetto “modello Reggio”. Quella che era stata presentata come una strategia di sviluppo e modernizzazione, frutto di una politica del “fare” efficace ed efficiente realizzata dal sindaco Giuseppe Scopelliti, oggi Governatore della Regione Calabria, si è rivelata essere una gestione disinvolta della spesa pubblica che ha originato ingenti debiti e buchi di bilancio. La reale situazione, denunciata più volte dalle forze politiche di opposizione e dalla stampa, è emersa solo recentemente grazie alle due relazioni degli ispettori della Procura della Repubblica e del Ministero dell’Economia, pubblicate all’interno del cd-rom allegato al volume.
La tragica fine della Fallara, accusata di essersi impropriamente autoliquidata forti somme, ha scoperchiato il pozzo nero in cui Reggio Calabria è sprofondata. Debiti e malaffare, come documentato in questo libro, sono la sintesi di un sistema alimentato da un’incontrollata gestione economica. Consulenti, associazioni, partiti, professionisti si sono abbeverati al “modello Reggio”, fin quando sono arrivate verità inconfessabili e inchieste della magistratura.
Il volume analizza alcuni passaggi chiave della storia più recente della città: la vicenda Italcitrus, l’ex fabbrica di agrumi acquistata per una cifra spropositata dal Comune per realizzare un fantomatico Centro RAI, il cui progetto non è mai partito; il fallito attentato all’allora Sindaco Scopelliti; le cause giudiziarie in cui è rimasta coinvolta l’amministrazione per i photored e l’acqua salata. Una trama di decisioni discutibili e inopportune, operazioni maldestre, spese folli per spettacoli, notti bianche, passeggiate di vip, per un progetto d’immagine che avrebbe dovuto catapultare Reggio tra le grandi metropoli di Italia e del Mediterraneo e che si è rivelato essere solo un grande sogno dal quale la morte di Orsola Fallara ha bruscamente risvegliato tutti.
«Questo libro – scrivono gli autori – riavvolge il nastro, rimette assieme i pezzi, nasce da un’analisi dei fatti. Ne viene fuori una tragedia che racconta una città dove troppe cose sono successe nel silenzio. Orsola Fallara avrà di certo sbagliato, ma gli altri dov’erano?».
E Antonello Caporale nella prefazione incalza: «La sciagura che cinge d’assedio la vita di Orsola Fallara è la medesima che toglie il cuore a Reggio Calabria. La fine che questa donna sceglie per sé racconta il dramma di un’intera comunità, denuncia le sue colpe, le reti che compongono il centro di comando, la irresponsabilità delle classi dirigenti».
Giuseppe Baldessarro, giornalista professionista, redattore de “Il Quotidiano della Calabria”, dove si occupa di cronaca giudiziaria, e corrispondente de “la Repubblica”. È stato consulente giornalistico per i programmi Rai “Pane e Politica”, “W l’Italia” ed attualmente di “Presa diretta”. Con Manuela Iatì ha scritto il libro inchiesta sul traffico di rifiuti Avvelenati, (Città del Sole Edizioni, 2010). Nel 2010 ha vinto i due premi di giornalismo “Pippo Fava”, organizzati rispettivamente da “Società civile” a Roseto degli Abruzzi, e dalla Fondazione “Giuseppe Fava” a Catania. Ha ricevuto anche il premio “Strillaerischia” e “Leggo per legittima difesa” per il giornalismo d’inchiesta. Nel 2011 è stato premiato a Chieti con il “Premio Agende Rosse” e a Colle Val D’Elsa con il Premio “Nuove resistenze”. Ad agosto 2011 ha inoltre ricevuto il Premio nazionale “Matita rossa matita blu”, per il giornalismo d’inchiesta, dalla Fondazione “Italo Falcomatà”.
Gianluca Ursini, nato sullo Stretto nel 1971, è corrispondente calabrese del quotidiano “l’Unità”. Laureato in Giurisprudenza, ha vissuto per molti anni a Roma. Ha studiato e lavorato all’estero, in Belgio, in Spagna, in Svizzera e in California. Di nuovo in Italia dal 2000, ha conseguito il master in Giornalismo all’IFG ‘De Martino’ di Milano e ha al suo attivo diverse esperienze: ha collaborato ai servizi informativi della sede ONU in Italia, sotto la guida di Staffan De Mistura; due anni da caporedattore e responsabile Esteri in un free press del Canton Ticino, uno stage al TG5, un anno da redattore per un rotocalco settimanale su Rai3, e 5 anni ai desk ‘Africa’ e ‘Asia ‘ dell’agenzia “Peacereporter”. In quegli anni ha scritto anche per la rivista di geopolitica “LatinoAmerica”, diretta da Gianni Minà, al canale All News di SKY SPORT nel 2006, infine compie un’esperienza agli esteri de “La Stampa”. Dal 2008 è un cervello di ritorno in Calabria.
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