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“Dal governo e dai vertici nazionali dei partiti insieme nell’esecutivo, la Calabria si attendeva onestamente una maggiore rappresentanza politica, in particolare democratica”. Lo afferma l’eurodeputato Mario Pirillo, del Pd. “La scelta di nominare soli due sottosegretari – spiega Pirillo – non risponde appieno alle ettese ed alle esigenge di una regione che avrebbe bisogno di ben altra attenzione in ordine alle tante emergenze, in primis la forte disoccupazione, il grave disagio sociale e l’asfissiante prensenza della ‘ndrangheta.
Con ciò – sottolinea – non voglio ridimensionare le figure del dott. Catricalà, di origine calabrese, e dell’onorevole Santelli che, sono certo, faranno di tutto per onorare al meglio il loro mandato, ma penso che la nostra regione meritasse una presenza più significativa in termini numerici e, se mi è consentito, più rappresentativa di un partito come il Pd che ha al suo interno donne e uomini di elevato spessore politico e culturale per rappresentare degnamente gli interessi della Calabria e del Mezzogiorno.
Non auspicavo certo si ripetesse il copione della scorsa legislatura – prosegue l’europarlamentare – dove la Calabria venne liquidata con qualche sottosegretariato mentre la vicina Sicilia annoverava ben sette esponenti nel governo Berlusconi, tra ministri, viceministri e sottosegretari, oltre al presidente del Senato. Non vorrei apparire campanilista ma registro purtroppo lo stesso modus operandi: la Calabria è come se fosse una regione di serie B, sia con governi di destra che di larghe intese. Spero – ha concluso l’on. Pirillo – che il presidente del Consiglio Enrico Letta possa rivisitare questa impostazione discriminatoria dettata evidentemente dai tempi stretti ma che non coincidono con gli equilibri e gli interessi di un territorio delicato come il nostro”.
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