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Cinque giorni di sospensione dall’attività d’aula. Questa la pena dell’Ufficio di presidenza della Camera per i dodici deputati Cinque Stelle che lo scorso 6 settembre salirono sul tetto di Montecitorio per protestare contro la modifica dell’articolo 138 della Costituzione, che stabilisce la procedura per cambiarla.
I parlamentari avevano attirato l’attenzione facendo scivolare dall’alto uno striscione con scritto “La Costituzione è di tutti”, rimanendo su in protesta per la notte intera.
Nei giorni successivi, i Cinque Stelle avevano difeso nell’aula della Camera la loro posizione politica, favorevole a mantenere l’articolo 138 per impedire modifiche in senso autoritario dell’assetto costituzionale.
Dalila Nesci, deputata calabrese e vicepresidente del gruppo Cinque Stelle della Camera, appresa la notizia del provvedimento di sospensione dall’aula, che tocca anche lei, dichiara: «Un assurdo, è stata data una sanzione esemplare a dodici incensurati, quando Pd e Pdl non riescono a decidere sulla decadenza del condannato Silvio Berlusconi». «Una riprova – conclude la parlamentare – che è proprio nelle sedi istituzionali più alte che si sovvertono i princìpi della Costituzione e della giustizia, a discapito della democrazia e del futuro dei cittadini».
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