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La Federazione provinciale del Pdci esprime la più ferma condanna contro un’azione tipicamente mafiosa che è stata compiuta mesi fa ai danni della sezione di Polistena e dei compagni Tripodi, di cui solo adesso si è avuta conoscenza.
Nel contempo si ritiene opportuno trasmettere la più fraterna vicinanza e la piena solidarietà che meritano, ai compagni Mommo Tripodi, presidente del Comitato Federale, Michelangelo Tripodi segretario regionale e responsabile nazionale del Dipartimento Mezzogiorno del Partito, Michele Tripodi dirigente provinciale, Sindaco neoeletto di Polistena ed Assessore in carica alla Provincia, i quali si sono sempre distinti nelle loro battaglie per l’affermazione dell’onestà, della legalità e della giustizia sociale a fianco della povera gente.
Minacciare di morte, per tramite della sezione del PdCI di Polistena, tre autorevoli dirigenti con tre cartucce calibro 12, una per ognuno, rappresenta un attacco a tutto il partito, ai suoi dirigenti e militanti, con la sua storia, il suo presente ed il suo futuro.
Questa grave intimidazione ripropone il conflitto tra consorterie mafiose e valori della buona politica che il Partito dei Comunisti Italiani in Provincia ed in Calabria pratica ed afferma da tempo immemore dentro le istituzioni rappresentative e nella società.
In questa grave vicenda è davvero sconcertante il comportamento superficiale ed omissivo tenuto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e dagli altri organi ed uffici dello Stato eventualmente coinvolti ed interessati.
E’ davvero incredibile che i soggetti minacciati così pesantemente siano venuti a conoscenza dell’intimidazione subita solo a circa tre mesi di distanza dai fatti.
Risulta strana e singolare la gestione della vicenda da parte della Procura della Repubblica che avrebbe dovuto quantomeno informare ed ascoltare gli interessati, nel mentre si stavano predisponendo le liste e si era alla vigilia di due difficili e impegnative competizioni elettorali: quella per le elezioni regionali dove è stato impegnato il compagno Michelangelo, all’epoca Assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, e quella riguardante il comune di Polistena dove una lista col nostro simbolo, capeggiata dal compagno Michele, si è presentata contrapposta a quella dell’Amministrazione uscente ed al PdL.
Piuttosto che programmare misure cautelari e di protezione delle persone coinvolte, si è atteso circa tre mesi prima di comunicare al segretario del PdCI di Polistena Michele Tripodi, la sorprendente notizia delle minacce subite a mezzo postale.
Un fatto inammissibile che non trova alcuna giustificazione.
La Federazione provinciale del PdCI di Reggio Calabria chiede, pertanto, che si mettano in atto tutte le iniziative necessarie a fare chiarezza su questa inquietante vicenda per sapere se vi sono state omissioni da parte degli organi dello Stato, perché le persone interessate non sono state immediatamente informate delle minacce anche a scopo cautelare, se sono state avviate le opportune indagini per individuare i responsabili di questa vile intimidazione, quali misure sono state assunte per garantire la sicurezza e l’incolumità dei nostri compagni fatti oggetto di queste gravissime minacce che venivano perpetrate, è doveroso ricordarlo, in un momento assai particolare e che quindi richiedevano un atteggiamento profondamente diverso da parte degli uffici e organi direttamente competenti sul caso.
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