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“Quello che sta avvenendo a Villa San Giovanni nei confronti dell’Associazione BandaFalò è assolutamente grottesco. Come paradossale è l’azione repressiva che ha portato al ritiro di alcune autorizzazioni per la gestione del lido e quindi al blocco di alcune attività.
BandaFalò è vittima di un’enorme montatura, finalizzata a distruggere un’importante esperienza sociale e culturale per la cittadina di Villa San Giovanni, e non solo. Come leggere altrimenti il comunicato delle “forze dell’ordine” diramato il giorno dopo il blitz che ha visto impiegate numerose unità senza alcun risultato? Quando mai si è visto un tale spiegamento di forze per dei “normali controlli”? Quando mai si è visto un comunicato delle forze dell’ordine per un’operazione che ha portato solo a due segnalazioni?
Come ridicolo e ipocrita è il richiamo all’evidente stato di alterazione fisica e mentale in cui versavano i giovani avventori, verosimilmente in seguito all’assunzione di sostanze alcoliche e psicotrope, come se l’uso di alcol e droghe fosse legato esclusivamente alla presenza in quel lido. Omettendo che il consumo di droga, vizietto cui non si sottraggono neanche alcuni parlamentari, vede l’Italia tra le prime nazioni europee in questa triste classifica.
Sarebbe più utile investire gli sforzi tesi a garantire la sicurezza dei cittadini nel trovare i colpevoli dei tanti roghi notturni e delle intimidazioni come la bomba alla Procura di Reggio Calabria, a indicare chiaramente i responsabili della mancanza dell’ambulanza a Villa San Giovanni il 19 dicembre quando è morto Franco Nisticò, ad affrontare situazioni drammatiche come quella che vive Antonella Scordo nel centralissimo Viale Calabria.
Invece pare che il problema di questa città sia l’operosità e l’impegno dell’Associazione BandaFalò, le sue attività culturali e sociali, le sue importanti iniziative di solidarietà, il voler rendere vivibile un posto che era una discarica per trasformarlo in un luogo di socializzazione, non per arricchirsi ma per costruire “un mondo migliore possibile”.
Come hanno ribadito nel loro comunicato e come testimoniano quelle bandiere No Ponte che sventolano in ogni angolo del lido.
A proposito, chissà che non c’entrino anche quelle…”
c.s.o.a. Angelina Cartella
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