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Calabria Ora licenzia Lucio Musolino >>>
A Reggio e in Calabria siamo, ormai, in piena guerra.
Il governo manderà l’esercito: si tratta di una scelta che rappresenta soltanto fumo negli occhi per tentare di placare l’indignazione dell’opinione pubblica.
A Reggio vi è, al contrario, l’impellente necessità dell’invio di nuovi collaudati magistrati, di fedeli investigatori e dell’aumento del numero di servitori dello Stato, appartenenti alla Polizia, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza, da utilizzare per azioni mirate di lotta contro le cosche mafiose.
Stiamo vivendo una guerra, nella quale la ‘ndrangheta – come l’ultima pesante intimidazione nei confronti del Procuratore Pignatone, al quale manifestiamo, ancora una volta, la nostra vicinanza ed incondizionata solidarietà – sta alzando pericolosamente il tiro.
Finalmente, vi è una limpida azione della Magistratura reggina che va, inequivocabilmente, nella direzione del totale contrasto, senza se e senza ma, per tentare di riaffermare, nel nostro martoriato territorio, i valori della legalità e del rispetto della legge senza alcuna reticenza o zone d’ombra.
Ebbene, al cospetto del pesantissimo clima che si respira a Reggio e in Calabria, il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, avrebbe dovuto lanciare parole d’ordine, forti e chiare, improntate al sostegno incondizionato della lotta, senza quartiere, contro la ‘ndrangheta e le enormi coperture e collusioni che l’organizzazione mafiosa usufruisce.
Invece, paradossalmente, il Presidente Scopelliti, in un’intervista, pubblicata stamani, rilasciata al quotidiano Calabria Ora, si è distinto per un vergognoso e squallido attacco personale nei confronti del bravo e coraggioso giornalista dello stesso giornale, Lucio Musolino.
Siamo esterrefatti.
Il giornalista Musolino, bisogna ricordarlo, soltanto qualche mese fa, ha subito una gravissima intimidazione: una tanica di benzina, accompagnata da un biglietto contenente chiare minacce di morte, è stata depositata, nottetempo, sul davanzale della sua abitazione.
Un chiaro segnale della ‘ndrangheta, evidentemente, infastidita per l’attività che Musolino porta avanti con grande serietà e professionalità.
Oggi, incredibilmente, dobbiamo constatare che gli articoli e i reportages di Lucio Musolino danno fastidio, non solo alla ‘ndrangheta che lo ha minacciato di morte, ma anche al Presidente della Regione Scopelliti.
E’ solo una macabra e inaccettabile coincidenza?
I fatti sono chiari e, quindi, ognuno può rispondere liberamente al quesito in questione.
Certamente, a nostro avviso, tutto ciò è gravissimo e stupefacente.
L’affondo di Scopelliti, oltre ad essere un nuovo furibondo attacco alla libertà di stampa, è, contestualmente, un chiaro segnale tendente a colpire ed isolare un giornalista che, con grande coraggio, ha il solo torto di scrivere la verità, per molti scomoda, a partire dalle acclarate collusioni tra uomini politici di ogni colore e la ‘ndrangheta.
Le parole di Scopelliti rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza di Lucio Musolino.
In tal senso, onde evitare brutte sorprese, chiediamo alle Autorità competenti di predisporre, immediatamente, ogni iniziativa finalizzata alla tutela e alla salvaguardia dell’incolumità di Lucio Musolino, al quale, anche a nome del Partito dei Comunisti Italiani, manifestiamo la nostra profonda solidarietà per il vile attacco subito.
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi
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