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Una versione innovativa ed eterogenea che punta sulla frammentazione di movimenti e immagini. Il pubblico del Teatro Zanotti Bianco risponde alla chiamata del ballerino e coreografo reggino Paolo Mangiola con il sold out di “A rose by any other name would smell as sweet. Romeo+Giulietta”, realizzato in collaborazione con i Danzatori e creato con la Residenza coreografica Dancehaus diretta da Susanna Beltrami- Milano. «Uno dei momenti più importanti della nostra stagione teatrale. Lo spettacolo, inserito nella Rassegna 2013 incarna e rappresenta il genio dell’artista», dice il direttore artistico della Compagnia Scena Nuda Teresa Timpano.
Diviso in due parti, con un cast interamente femminile, il balletto di danza neo contemporanea si divide tra romanticismo e dramma, tenuti insieme da flash frammentati, da pagine di libro strappate. «Un linguaggio concreto, quello che amo utilizzare nei miei lavori che, richiamano sempre temi sociali e tratti dal quotidiano», spiega il coreografo ormai da sei anni trapiantato a Londra.
E come in un film dai toni sensuali e suggestivi, la parte romantica vede una Giulietta in bianco, dai movimenti delicati e i gesti sinuosi alla forma corporea. «Fondamentale – continua Mangiola – la scelta delle musiche di Joby Talbot che, accompagnano i concetti di amore e passione, prendendo ispirazione proprio dal dramma di William Shakespeare». Il dramma si consuma con il cambio di scena e di abito, il pubblico diventa un tutt’uno con la storia, altissimo il coinvolgimento emotivo. «Mi emoziona portare in scena i miei lavori frutto della mia determinazione e della mia voglia di maturare artisticamente come coreografo».
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