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Ci preoccupa questo slittamento del Consiglio regionale al 23 luglio che dovrà discutere e pronunciarsi sulla costruzione della Centrale a carbone di Saline Joniche. Il decreto, che conclude positivamente la procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, a firma del presidente del Consiglio Monti e del Ministro dell’Ambiente Clini, è datato 15 giugno ed è stato notificato il 28 giugno scorso. Da una verifica dei termini di Legge per potere impugnare il decreto tempestivamente, emerge che stante una serie di combinati disposti di norme giuridiche potrebbe trovare ingresso la disciplina degli appalti, determinando quindi in giorni 30 il termine ultimo per impugnare il provvedimento governativo.
Dal 28 giugno scorso potrebbero perciò essere partiti i 30 giorni entro i quali poter impugnare il decreto.
Andata a vuoto venti giorni fa una prima seduta del Consiglio regionale, per assenza dell’80% dei consiglieri in aula e per la richiesta da più parti di dedicare particolare approfondimento alla questione della centrale a carbone, il Presidente del Consiglio Talarico aveva garantito che la discussione si sarebbe svolta prima possibile. La data nuovamente stabilita, quella del 23 luglio prossimo, per la discussione e la votazione, è a soli 4 quattro giorno dallo scadere del termine ultimo per impugnare il decreto. Questa cosa ci allarma non poco. Non vorremmo che qualcuno stesse facendo volutamente il gioco delle tre carte e che, alla fine, la Regione non riesca ad avere il tempo necessario per portare a termine tutti i passaggi burocratici per impugnare il decreto di Valutazione d’impatto ambientale con il quale Monti e Clini hanno dato disco verde alla Sei Repower.
Pertanto chiediamo al Presidente del Consiglio regionale Talarico di verificare ulteriormente la possibilità di discutere della centrale a carbone di Saline prima del 23 luglio, magari nella seduta del 17, invertendo gli ordini del giorno delle due sedute.
Chiediamo altresì al Presidente Scopelliti rassicurazioni pubbliche in merito alla tempestività e alla puntualità che la Regione Calabria dovrà garantire nell’impugnare il decreto governativo di Monti e Clini.
Qualora ciò non avvenisse si manifesterebbe chiaramente la volontà politica a non voler recepire le sollecitazioni provenienti dal territorio che, a gran voce, si oppongono alla costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche.
Invitiamo inoltre i Sindaci dei Comuni interessati a determinarsi una volta per tutte sulla questione atteso che appare incredibile voler temporeggiare ad una manciata di giorni dalla scadenza del termine di impugnazione. Non è tempo di tavole rotonde a porte chiuse né di parole, ma è tempo di agire concretamente!
Chi è per il “NO” ha il dovere di impugnare il decreto poiché lasciare consapevolmente spirare il termine significa avallare il progetto di realizzazione della centrale.
Mario Siviglia
Coordinatore Circolo Area Grecanica
Sinistra Ecologia Libertà
Laura Cirella
Coordinatrice provinciale
Sinistra Ecologia Libertà
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