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Riceviamo e pubblichiamo:
Scrivo nella qualità di referente unico dell’ANCADIC, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre, per richiamare l’ attenzione delle istituzioni competenti, sull’ennesima situazione di grave degrado e di potenziale pericolo per la collettività da qualche tempo esistente presso il cimitero di Lazzaro. Il cimitero è completamente in stato di totale abbandono. Da lungo tempo il camposanto è privo di custode e di becchino, l’erbacce secche hanno ricoperto le tombe nell’area comunale posta lato monte.
Ma la condizione di grave pericolo per l’incolumità pubblica che si vuol rappresentare è determinata dalle diffuse e profonde lesioni prevalentemente orizzontali che alcuni loculi comunali presentano lungo e nelle parti alte delle pareti ricadenti all’interno del cimitero, ma soprattutto lungo quelle esterne lato monte, che potrebbero evidenziare problemi di ordine statico tali, in caso di evoluzione, da poter costituire condizioni di pericolo per la pubblica incolumità. I loculi in cemento sono situati nell’ultima scalinata nell’area comunale lato Reggio in prosecuzione di quelli recentemente realizzati e le lesioni interessano le parti più alte dei colombari, i quali sono predisposti a quattro livelli e raggiungono un’altezza di oltre quattro metri.
A tal riguardo si evidenzia che lato monte del cimitero è stato costruito tempo addietro un campo sportivo comunale ed è stato realizzato un terrapieno che si estende contro le pareti dei colombari alto circa due metri, omettendo di costruire un muro di contenimento. Di conseguenza le acque piovane spingono la terra, tra i vari giunti tecnici lungo i quali è stata incastonata la tubazione di raccolta delle acque meteoriche che hanno divelto la parte finale della condotta facendo si che la terra finisca in parte sul battuto di cemento del cimitero. Fermo restando le valutazione delle Istituzioni competenti, a mio avviso è necessario ed urgente un riscontro tecnico non solo per accertare le cause delle profonde e vistose lesioni, ma per stabilire se c’è un pericolo imminente per la pubblica incolumità, in presenza del quale andranno immediatamente adottate adeguati provvedimenti a salvaguardia della collettività.
Mi è stato riferito che alcuni cittadini che hanno i propri cari tumulati in alcuni loculi in trattazione hanno già rappresentato la tematica al Sindaco che a quanto pare avrebbe sottovalutato la gravità della situazione. Non si comprende perché i cittadini che rappresentano vari problemi non vengono ascoltati da questa Amministrazione comunale. Forse per intervenire l’attuale Giunta sta aspettando che si producano prima gli effetti disastrosi del grave degrado in cui versa da alcuni anni la Chiesa di Lazzaro e poi quelli dei loculi del cimitero. In ogni modo, visto il potenziale pericolo che incombe sulla collettività e tenuto conto della deliberata inerzia dell’Amministrazione comunale abbiamo interessato S.E. il Signor Prefetto, anche in considerazione che sulla delicata problematica che riguarda il cimitero di Lazzaro avevamo in data 8 agosto 2011 interessato il Comune, il Presidente della regione Calabria e il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale n.5 di Reggio Calabria, ma le problematiche segnalate perdurano.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
Responsabile e coordinatore del territorio nazionale
Area di interesse tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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