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Oggi i carabinieri della Compagnia di Palmi hanno tratto in arresto Giuseppe Macrì, classe 1944, originario di Sinopoli, in esecuzione di una ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palmi, dottor Paolo Ramondino, su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Capo Dott. Giuseppe Creazzo.
Macrì, in atto già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel Comune di residenza (di cui al D. Lgs. 159/2011, c.d. “codice antimafia”) si è reso responsabile di reiterate violazioni agli obblighi imposti dalla misura di prevenzione cui era sottoposto, culminate nei fatti occorsi il 21 aprile scorso, quando, mentre i Carabinieri della Compagnia di Palmi, in esecuzione di ordinanza di misura cautelare in carcere, traevano in arresto suo cognato Carmine Alvaro, classe 1953, di Sinopoli, egli dava platealmente in escandescenze in strada, giungendo ad inveire pesantemente con ingiurie e minacce nei confronti dei Carabinieri che davano esecuzione al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.
In quell’occasione i militari operanti, pur impegnati nell’arresto di Carmine Alvaro, redigevano una ulteriore nota informativa relativa al comportamento del Macrì, vagliata ed approfondita nella richiesta di misura cautelare presentata dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Palmi, Dott. Andrea Papalia, per altro pienamente accolta dal Giudice per le indagini preliminari.
Macrì, espletate le formalità di rito, è stato ristretto presso la casa circondariale di Palmi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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