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E’ l’immagine di un comune virtuoso quella che domenica scorsa, ha avvinto un numeroso pubblico presso la Sala D’arte di Reggio Calabria in occasione della manifestazione “Tanti saluti da…”organizzato dal Laboratorio delle Arti e delle Lettere “Le Muse”.
Mattatore, ma anche voce narrante di una cittadina in continuo cambiamento il sindaco Walter Scerbo che ha raccontato la rinascita dell’importante centro dell’area ionica reggina nell’ambito della conversazione annuale dedicataad una cittadina dell’area ionica o tirrenica, che come ha dichiarato Giuseppe Livoti, presidente del sodalizio reggino-, vuole essere un primo approccio dedicato ai territori vicini alla nostra città per cercare di fare conoscere le bellezze paesaggistiche, storiche, sociali, artigianali, culinarie, raccontate da un sindaco, da un amministratore,da un assessore poiché –loro- sono i delegati ed i responsabili che identificano un dato territorio.
Una cittadina ricca di storia ha ricordato Scerbo: la mia è una località confine tra il territorio di Reggio e Locri sin dalla fine del VII secolo come risulta anche dal geografo greco Strabone; nel XV secolo feudo dei Ruffo, dei d’Aragona d’Ayerbe, dei Colonna nel 1580, dominio degli Arduino, fino a 1806 con i De Blasio divenuti così baroni e oggi questa storia va restituita al visitatore.
Ho sin da subito cercato di far emergere un volto nuovo, cancellando l’idea del concetto di cultura localistica. La cultura, l’arte ma anche l’assistenza agli ultimi e lo sviluppo agro-alimentare sono una risorsa per noi. Tanti esempi eclatanti afferma il sindaco, uno per tutti l’assistenza a Pietrapennata ad un gruppo di stranieri, con l’intento di integrarli, io sono per integrazione, questa è la vera trasformazione amministrativa ed il nostro intervento è anche attento alle problematiche sollevate dalla presenza degli stranieri in Calabria.
Livoti ha sottoposto l’amministratore a molte domande, attraverso una videointervista animata da fotografie della Palizzi di un tempo e di oggi e, Scerbo, si è soffermato alla bellissima attuale via Marina, una vera e propria vittoria il restyling attuale visto come si presentava al turista con strutture che abbruttivano abusivamente la costa; le discariche oggi hanno lasciato il posto ad un teatro all’aperto e questo è per me fare cultura in una visione in cui credo molto.
Cultura oltre confini come la scelta conl’attore Giacomo Battaglia di dirigere il Palizzi International Film Festival che d’estate porta l’attrazione di film e attori prestigiosi nello ionio reggino. Palizzi è anche zona suddivisa in 4 frazioni: Palizzi Superiore con i suoi monumenti, Palizzi Marina luogo della movida estiva, Pietrapennata ed il suo paesaggio e Spropoli con i sui bellissimi –calanchi-, ma in tutto questo conta molto la ripopolazione di tale zone, molte case oggi sono vuote, occorre ritornare in questi luoghi altrimenti con il tempo moriranno.
Siamo la terra del vino e dei -catoj- nostra immagine identitaria che stiamo valorizzando, basta pensare all’enogastronomia locale portata avanti da Michele Siviglia che con la sua -Casa di Bacco- pone attenzione all’idea di laboratori di lavorazione dell’uva come peculiarità del territorio, per far si che gli imprenditori possano avere vantaggi anche attraverso un supporto scientifico della Facoltà di Agraria. Ci si augurasi possa portare il famoso“vino di Palizzi” dalla denominazione IGT ovvero Indicazione Geografica tipica a Doc – denominazione di origine controllata e questo ci porterebbe ad aumentare la capacità produttiva dei nostri vigneti. E poi finalmente il Castello di Palizzi Superiore sta per rinascere grazie ad un integrale grazie all’impegno di Salvatore Patamiaresponsabile della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria che ne curerà appalti e restauro rendendolo finalmente fruibile.
Tanti i partecipanti all’incontro, tra cui molti rappresentanti dell’area grecanica,i responsabili dell’associazione “La voce del Sud”dott. Saverio Zuccalà ed il preside Leone Campanella che hanno animato un ampio dibattito.
Un problema però conclude Scerbo, è la sanità, occorre un ospedale, una struttura importante in tale area, altrimenti la popolazione non può usufruire tale servizio e l’ospedale di Melito era strategico come posizione e utile alla popolazione.
Occorrerebbe uscire dalla teoria-Reggiocentrica-perché entrare a far parte dell’area metropolitana vuol dire non rimanere legati ai nostri centri, faremmo la stessa fine della province, ma, collaborare, fare rete e scambi continui, solo così si potrà costruire un importante zona attrattiva e vincente, non dimenticando che l’area di Palizzi costituisce i ¾ del Parco D’Aspromonte.
Infine dopo l’intervento della vice presidente Muse Teresa Polimeni Cordova che ha riconosciuto come la politica del fare deve farci amare la nostra terra, una mostra con tele realizzate dagli artisti delle Muse che hanno raccontato in pittura il comune di Palizzi attraverso i paesaggi umani con i volti delle donne dal forte pathos interiore con Grazia Papalia, le case del borgo tra orditi e trame cromaticamente tessuti daAntonella Laganà, il fascino del castello che emerge dal paesaggio per Luciana Ruggeri e la trasformazione simbolica ed architettonica per Mimma Gorgone, approdando alle distese delle aride spiagge in Marilena Cicciù e nell’opera polimaterica di Pina Calabro’ ed ancora le pinakes con scene rituali sulle stagioni per Santina Milardi.
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