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Gentile Signora Gisella Raso,
ho letto con attenzione le parole che con la sua lettera pubblica ha inteso rivolgermi. Ricordo perfettamente il suo intervento durante l’assemblea pubblica di gennaio, la terza convocata da quest’Amministrazione in questi anni. Come lei ben sa, fin da quel giorno, ho preso immediatamente contezza del problema che ha segnalato. Conosco perfettamente la sua storia e le sue difficoltà. E sa bene che il mio interessamento è stato reale proprio perché conosco bene la sua condizione di disagio, aggravata dalla perdita del suo caro marito.
A fronte di tutto ciò però non posso nasconderle il mio immenso rammarico per i ritardi e le lungaggini che hanno riguardato in questi mesi una questione che, dopo il suo accorato intervento di fronte all’assemblea pubblica cittadina, avevo chiesto fosse velocemente risolta. Purtroppo la questione dell’emergenza abitativa nella nostra città trascina con sé problematiche ataviche dovute ad una gestione davvero dissennata che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Il nostro obiettivo è quello di invertire questa tendenza. Ha ragione, dobbiamo fare di più, dobbiamo fare meglio. Ne sono convinto, io per primo. E’ per questo che ho preteso una sterzata decisa.
Ho già provveduto a sollecitare la condizione di difficoltà che mi ha nuovamente segnalato con questa sua lettera. Seguirò personalmente la questione e risolverò al più presto il problema che la sua famiglia vive da cosi lungo tempo. Esattamente come Lei chiede nella sua missiva: ho fatto mia la sua causa.
Con sincero affetto
Il sindaco Giuseppe Falcomatà
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