Si aggrava l’emergenza sanitaria e ambientale nel comune di Motta San Giovani (RC)

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Riceviamo e pubblichiamo:

Nella remota ipotesi che nel territorio di Lazzaro  ci fosse una lingua di terra non contaminata, il Comune di Motta SG, senza pensarci due volte troverebbe il modo per inquinarla.

Lo scorso 26 luglio nel torrente San Vincenzo di Lazzaro, a circa 100 metri lato monte del ponte stradale è stata allacciata ad un pozzetto fognario una tubazione che scarica le acque fognarie inquinate direttamente nella fiumara  che percorso per un breve tratto l’alveo fluviale sfociano a mare. Non paghi di questa scellerata iniziativa in questi giorni presso l’impianto di depurazione dell’Oliveto di Lazzaro è stata predisposta una tubazione sovrastante il muro di delimitazione che scarica a cielo aperto le acque fognarie non depurate direttamente nell’omonimo torrente. A monte degli scarichi gli alvei dei due torrenti sono asciutti E’ un disastro ambientale. Qualunque altra parola sarebbe superflua.

Non c’è interesse per la cosa pubblica. La salute della collettività non è tutelata.  Sembra che in questo territorio malamente amministrato la legge esiste solo per i cittadini. Gli amministratori  del Comune di Motta San Giovanni sembrerebbe operare al di fuori della legge e sotto una “cappa protettiva”. Infatti gli strumenti legislativi non mancano per risolvere la problematica, eppure da anni tra un girovagare a vuoto di carte si permettere che l’Ente comunale continui tranquillamente a violentare il proprio territorio e minacciare la salute dei cittadini inventandosi nuovi scarichi fognari che senza alcun tipo di depurazione li riversa negli alvei fluviali dei torrenti Oliveto e San Vincenzo e direttamente a mare.

E’ bene rimarcare che il Comune di Motta San Giovanni, attraverso il sito istituzionale dell’Ente ha recentemente informato la cittadinanza che gli uffici  comunali avevano disposto una serie di interventi manutentivi nei tre impianti di località Castelli, San Vincenzo e Oliveto e ciò al fine di garantire migliori livelli di trattamento delle acque reflue, prevenendo disagi e problemi connessi al prevedibile aumento di utenti. Alla luce dei fatti è evidente che tali interventi  non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Se appare grave  la mancata adozione dei dovuti provvedimenti a tutela della salute pubblica da parte dell’Autorità comunale è ancor più grave che la   stessa   autorità  di  fronte   a  certificazioni  dei  funzionari  dello  Stato  riguardanti  anche  altre condizioni di criticità ambientali, nega l’evidenza e rassicura i cittadini facendoli convivere con  delle situazioni ad alto rischio per la loro salute. Domandiamo chi e quale legge conferisce al Sindaco il diritto/potere di violare i  diritti sanciti dalla nostra Costituzione, ovvero il diritto primario e fondamentale alla salute. Il diritto soggettivo all’ambiente salubre. Il Sindaco e l’intera Giunta dopo che per tanti anni sono stati alla finestra a guardare mentre le feci e quant’altro raccolte in varie località d’Italia venivano scaricate in faccia alla popolazione di Lazzaro, non appagati di ciò hanno pensato bene di continuare Loro, con procedure diverse,  questa ignobile azione. Stante la gravissima situazione igienico sanitaria,  ravvisando anche precise e gravi responsabilità in capo all’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune di Motta SG, in data odierna abbiamo richiesto l’urgente intervento del Vice Sindaco del Comune di Motta SG con deleghe ai    Lavori Pubblici- Viabilità’ – depurazione acquedotti, fognature-territorio e demanio, rapporti con enti sovracomunali, Giuseppe Benedetto, interessando sulla problematica,   ancora una volta, il  Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, la Prefettura di Reggio Calabria, la Stazione Carabinieri di Lazzaro.

Visto questi gravi comportamenti e tenuto conto che, come più volte ripetuto, l’Amministrazione comunale non tutela i diritti dei cittadini, la loro salute e incolumità chiediamo che il Sindaco, e la Sua Giunta, restituisca il mandato agli elettori.

 

Vincenzo CREA

Referente unico dell’ANCADIC Onlus

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Author: Cristina

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