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Stiamo assistendo ad incontri e convegni sull’istituenda città metropolitana che riconoscono quest’opportunità forse unica per far ripartire il territorio reggino e scrivere nuove pagine di storia per Reggio ed i suoi abitanti.Un percorso ormai ineludibile che ci mette in condizioni di programmare il futuro della nostra provincia e, fra l’altro, mette al riparo centinaia di dipendenti pubblici dai pericoli di eventuali e paventati processi di mobilità ultraprovinciali. Un percorso che costituisce o dovrebbe costituire l’ultimo caposaldo a cui ancorare molti uffici pubblici, che sarebbero, altrimenti, travolti e spazzati via dai processi di soppressione ed accorpamenti che ultimamente sono diventati sport preferiti di tutti i Governi.
Ecco perchè in questa fase di preparazione bisogna stare attenti a non perdere pezzi di pubbliche amministrazioni, cosa che a quanto pare silenziosamente sta accadendo.
Ci riferiamo alla vicenda della proposta di un’unica ASP regionale, al Consiglio Regionale, agli Uffici doganali, agli Uffici dell’Ambito Territoriale Provinciale del Ministero della Pubblica Istruzione (ex Provveditorato agli Studi) o alla Soprintendenza Archivistica ed altri Uffici del MIBACT. Uffici e strutture che organizzati su base regionale o interregionale danno la possibilità ai Direttori Generali di distribuire funzioni e compiti che spesso e volentieri penalizzano la futura Città Metropolitana.
Per CISL e la CISL Funzione Pubblica sembrano azioni assurde se veramente si vuole valorizzare il ruolo di questo nuovo livello istituzionale. Incominciare a rendere monchi alcuni servizi sul territorio vuol dire penalizzare e non dare autonomia alla Città Metropolitana.
Diventa sempre più urgente una forte collaborazione tra tutte le forze in campo da quelle Istituzionali a quelle sociali, sono momenti delicati dove i tanti “gelosi” faranno di tutto per metterci lo sgambetto e rendere dura la partenza e la vita della nuova istituzione.
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