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Aggiornamento ore 13:00
La Farnesina in merito al blitz tentato per liberare alcuni ostaggi precisa: “Non è coinvolto Francesco Azzarà nel blitz di ieri in Darfur. Non c’e’ “nessuna relazione con il caso Azzara”.
L’Unita’ di Crisi – sottolineano le stesse fonti – e’ ”in contatto con i familiari” del cooperante italiano Francesco Azzara, rapito nell’agosto nel Darfur, per ”rassicurarli”. A dare l’allarme era stato il quotidiano sudanese Al-Ahdath, citando fonti di polizia. Il governatore Kasha, che ha detto comunque che per il momento mancano dettagli, ha specificato che i poliziotti stavano tentando di liberare tre soldati catturati da uomini armati.
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Scontro a fuoco con la banda di rapitori che tiene in ostaggio il volontario di Emergency, Francesco Azzarà. Tredici poliziotti sono stati uccisi e trenta sono rimasti feriti.
La notizia giunge da fonti sudanesi e a quanto pare tutto è successo ieri notte a Jebel Marra, nell’est del Darfur, regione del Sud Sudan.
Il quotidiano sudanese Al-Ahdath ha scritto che fra loro ci sarebbe Francesco Azzarà, 34 anni, che era stato sequestrato a Nyala, capoluogo del Sud Darfur, mentre in auto si dirigeva all’aeroporto.
Dalle prime indagini era emerso che l’ostaggio potesse essere stato trasferito a Jebel Marra.
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