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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
<<Bisogna amaramente constatare che ad oggi nulla è stato fatto per quanto riguarda gli emolumenti mensili dei dipendenti che non ricevono lo stipendio da oltre nove mesi>>. Monta nuovamente la protesta dei dipendenti della comunità montana di Melito Porto Salvo in seguito alla manifestazione tenutasi a Catanzaro il 5 ottobre scorso da parte dei lavoratori delle Comunità Montane della Calabria.
In una lettera indirizzata al governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e a tutti i deputati calabresi si evidenzia come <<tutti gli impegni presi sono stati disattesi con nonchalance e ciò non fa certamente onore al Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti considerata la parola data in occasione di quella manifestazione dove sono state ricevute dallo stesso le organizzazioni sindacali.
A questo punto viene da chiedersi se forse siamo figli di un dio minore in quanto si registra, e non è la prima volta, che per quanto riguarda i forestali si procederà a pagare loro le mensilità arretrate>>. I lavoratori aggiungono che <<ciò a noi non può che fare piacere in quanto non è nostra intenzione aprire una guerra fra poveri ma dobbiamo registrare questa diversità di trattamento. Sarà forse una questione di muscoli>>.
La speranza è che <<prima dell’arrivo delle festività si voglia procedere a quanto si è impegnato a fare in riferimento ai diritti dei dipendenti delle Comunità Montane e cioè il pagamento immediato di una mensilità, il reperimento in bilancio dei pagamenti di tutto il 2012 e l’allocazione dei fondi necessari per il 2013>>.
Una situazione che si protrae nel tempo e che necessitano di soluzioni tempestive con i dipendenti della comunità montana di Melito Porto Salvo che non conoscono purtroppo quale sarà il loro futuro. Molte le richieste di aiuto che negli ultimi mesi si sono susseguite con le istituzioni che, nonostante i proclami, non hanno ancora portato a buon fine questo annoso problema ancora lontano dall’essere risolto.
<<Si ribadisce, pertanto, che se non verranno mantenuti gli impegni presi, i dipendenti delle Comunità Montane non esiteranno a porre in essere qualsiasi forma di protesta anche eclatante –continua la nota – con l’occupazione permanente di tutti gli uffici, blocchi stradali e ferroviari poiché devono essere garantiti quello che sono dei sacrosanti diritti garantiti dalla Carta Costituzionale non solo italiana ma di goni paese che si professi civile>>.
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