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Riceviamo e pubblichiamo:
9 novembre 2015: da oggi in Parlamento inizia l’esame della proposta normativa “Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate”.
Tale provvedimento é comprensivo dell’emendamento nr. 22.1 dell’on. Rosy Bindi del Partito Democratico, approvato dalla 2^ Commissione Giustizia della Camera nella seduta del 15 ottobre 2015, che prevede al Capo V art. 23 lo spostamento della sede principale dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata da Reggio Calabria a Roma. La sede di Reggio Calabria viene quindi “delegittimata” e “declassata” a sede secondaria.
Il conto alla rovescia é così iniziato.
Quali iniziative intraprenderanno il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, Autorità di Vigilanza sull’Agenzia Nazionale, ed il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi per scongiurare tutto ciò, considerato che nel mese di maggio dello scorso anno, è necessario ribadirlo per amore della verità, dichiararono che la sede principale dell’Agenzia Nazionale non sarà spostata da Reggio Calabria ? Erano solo “promesse da marinaio” ?
La proposta normativa, da oggi in esame al Parlamento, prevede, inoltre, la soppressione delle sedi secondarie dell’ANBSC di Napoli, Palermo e Milano, veri e propri presidi di legalità che costano zero euro in termini di locazioni passive ed il cui mantenimento è fondamentale per lo svolgimento di tutte quelle attività amministrative nei territori dove insistono i beni sequestrati e confiscati.
Non vi è, invece, alcuna previsione circa l’aumento a 300 unità dell’attuale dotazione organica fissa del personale (nr. 30 unità) già annunciato sulla stampa dall’on. Donatella Ferranti del Partito Democratico, Presidente della 2^ Commissione Giustizia della Camera che ha predisposto la “riforma” dell’Agenzia Nazionale.
Non è questo il modo, a mio modesto avviso, per strutturare, rafforzare e rilanciare un’Istituzione in un settore così delicato e strategico per il funzionamento dello Stato.
Non è così che si assicura un futuro all’Agenzia Nazionale, continuando a lasciare nell’incertezza tutti quei dipendenti che prestano, ad oggi, servizio presso l’Agenzia Nazionale in posizione di comando, distacco e fuori ruolo, alcuni dei quali aspettano dal lontano mese di maggio dell’anno 2012 che venga loro riconosciuto il diritto, già acquisito per legge, di essere inquadrati nei ruoli del personale dell’ANBSC che, a distanza di oltre cinque anni dalla sua istituzione, non sono stati ancora costituiti. Politica del personale “inesistente”.
Lancio un appello ai Deputati e Senatori eletti in Calabria, alcuni di Loro reggini: on. Aiello Ferdinando, on. Battaglia Demetrio, on. Bruno Bossio Vincenza, on. Censore Bruno, on. Covello Stefania, on. D’Attorre Alfredo, on. Lo Moro Doris, on. Magorno Ernesto, on. Minniti Domenico detto Marco, on. Oliverio Nicodemo ed on. Stumpo Nicola del Partito Democratico ; on. Dieni Federica, on. Morra Nicola, on. Nesci Daniela ed on. Parentela Paolo del Movimento 5 Stelle ; on. Occhiuto Roberto, on. Santelli Jole ed on. Scilipoti Isgrò Domenico di Forza Italia; on. Aiello Piero, on. Bianchi Dorina, on. Bilardi Giovanni, on. D’Ascola Nico, on. Gentile Antonio ed on. Scopelliti Rosanna di Area Popolare NCD-UDC ; on. Caridi Antonio Stefano del Gruppo GAL ; on. Barbanti Sebastiano, on. Bruno Franco, on. Galati Giuseppe ed on. Molinari Francesco del Gruppo Misto, adoperatevi tutti affinché non si torni indietro rispetto ad una scelta illuminata, e condivisa nel 2010 da tutte le forze politiche, per la città “metropolitana” di Reggio Calabria.
dr. Lorenzo FEDERICO – Dirigente Sindacale – Federazione Intesa FP
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