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Quando ad un giornalista viene assegnata una tutela di terzo livello poiché in pericolo di vita per il solo fatto di aver svolto il proprio mestiere con la coerenza, l’etica e l’imparzialità che da sempre lo contraddistinguono, qualcosa – nel tessuto sociale e democratico che lo circonda e ci circonda – non ha girato per il verso giusto.
A Michele Albanese, giornalista di indiscusse capacità professionali ed umane, va tutta la mia vicinanza e la consapevolezza che, nonostante i limiti che questa condizione potrà porgli, continuerà a svolgere con la libertà di sempre quel mestiere attraverso la quale manifesta la sua passione per la verità ed il diritto all’informazione.
Seby Romeo
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