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Siamo ormai quasi alla fine del primo quadrimestre, ma le prime e seconde classi dell’IPSIA di Girifalco, non hanno ancora mai fatto neanche un’ora di lezione della disciplina “tecnica di rappresentazione grafica” e “T.I.C.”, materia obbligatoria. Infatti, dal 12 settembre ad oggi né la Scuola, né l’Ufficio Scolastico Provinciale hanno provveduto a nominare un docente in quella scuola nelle materie sopra citate. Ritardi, lentezze, distrazioni o incompetenza, stanno facendo sì che i ragazzi rischino di non potere essere scrutinati.
USB Scuola si è già mossa incontrando il Dirigente scolastico, il quale si è giustificato lamentando il fatto che di tale carenza didattica e professionale ha già informato gli organi competenti e di aver ricevuto, quale risposta, che: “il sistema non riconosce queste ore”. Noi non comprendiamo quale sia il “sistema” in questione, né perché non riconosca queste ore previste dal piano di studi, ma quello che comprendiamo chiaramente è che gli studenti si vedono privati di un loro diritto. In questo caso, anzi, i diritti lesi sono due: quello degli studenti di poter accedere alla formazione, e quello dei docenti precari, di avere un posto di lavoro. In una regione come la nostra, dove la disoccupazione ha raggiunto dei livelli purtroppo da record, un Dirigente scolastico e l’Ufficio Provinciale, si rimpallano la responsabilità per un mancato intervento che, come già detto, penalizza sia gli studenti che i docenti precari.
Tutto ciò è intollerabile!
Ci chiediamo, ancora, quanti altri Istituti in provincia di Catanzaro ed in tutta la regione Calabria si trovano oggi in una situazione simile, prive di ore disciplinari e di insegnanti, e soprattutto dove sono e cosa fanno le RSU interne: non si sono forse accorte di tali mancanze?
USB Scuola, che ha inviato una diffida agli organi competenti affinché ci sia un intervento risolutore per rimuovere gli ostacoli (qualunque essi siano) e ripristinare il corretto svolgimento delle lezioni, denuncia e contrasta la logica “dei numeri” ormai imperante nella scuola pubblica statale, che tralascia i suoi reali scopi didattici ed educativi per fare spazio alle esigenze del mercato e della finanza e che mira, in definitiva, all’impoverimento dell’offerta formativa ed allo smantellamento progressivo del sistema pubblico dell’istruzione.
Vogliono indebolire le scuole statali passando sulle teste degli studenti, cui viene negato il diritto alla formazione e sulle teste dei docenti, cui viene negato il diritto al lavoro, ma USB lotterà perché ciò non avvenga!!!.
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