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Il controllo capillare del territorio esercitato dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria in tutta la giurisdizione continua a produrre i propri effetti anche nella stagione estiva, particolarmente favorevole alla coltivazione di canapa indiana.
Al termine di un articolato servizio di osservazione, i Carabinieri della Stazione di Gallico unitamente agli specialisti dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto un 32enne reggino, poiché individuato quale responsabile della piantagione composta da 2.038 piante di “cannabis indica” tutte fiorite e di altezza variabile tra i 50 e i 100 cm, rinvenuta in località Bugulia di San Giovanni di Sambatello, messa a dimora in una vallata, ben delimitata da recinzione e dotata di articolato sistema di irrigazione a goccia.
Nello specifico, i militari in osservazione notavano giungere sul luogo un soggetto maschile che si dirigeva verso la piantagione, il quale effettuava varie soste lungo il cammino guardandosi intorno con circospezione, avvicinandosi poi direttamente alla recinzione metallica che circondava le piante, esattamente in corrispondenza di una cisterna – alimentata da un tubo collegato ad un torrente naturale – posta all’esterno ed opportunamente occultata con fogliame secco e dotata di rubinetto che consente l’irrigazione delle piante.
Nel mentre, il soggetto si apprestava ad aprire tale rubinetto, al fine di evitare che lo stesso potesse darsi alla fuga, veniva immediatamente fermato ed identificato, per poi essere dichiarato in stato di arresto poiché ritenuto responsabile del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti.
Adiacente alle piante, tra la vegetazione, i militari individuavano uno spazio prospicente ad un piccolo corso d’acqua, con presenza di diverse buste contenenti carte di generi alimentari e bottiglie vuote di birra, nonché un essiccatore, accanto al quale, vi era un cumulo di residui di marijuana triturata, evidentemente il residuo di quella precedentemente tagliata e trattata. Inoltre, all’interno della piantagione veniva rinvenuta altresì una motozappa e diversi attrezzi da lavoro quali zappe e cesoie.
A seguito dell’arresto, i militari procedevano alla campionatura delle piante per le successive analisi qualitative e quantitative, assicurando altresì la distruzione delle restanti a mezzo fuoco e ponendo sotto sequestro il materiale vario atto alla coltivazione rinvenuto in loco.
Contestualmente, la dipendente Stazione di Rosario Valanidi, nel cui territorio è residente l’arrestato, procedeva al ritiro cautelativo delle armi legalmente detenute dallo stesso, per la successiva proposta di diniego detenzione armi e revoca porto d’armi alle Autorità competenti.
Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Arghillà, per ivi rimanervi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggina.
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