Questo post é stato letto 16750 volte!
Le esperienze nate nella provincia di Reggio Calabria nell’ambito della riabilitazione psichiatrica dopo la chiusura dl manicomio reggino rischiano, per l’approccio approssimativo degli organismi dirigenziali dell’ASP, di ritrovarsi ridimensionate e ridotte ad erogatori di meri servizi assistenziali.
La denuncia di Giuseppe Giordano, consigliere regionale di Italia dei valori, è forte, nei confronti del direttore generale dell’Asp n° 5 Dott.ssa Squillacioti, che con un vero colpo di mano, sostiene il consigliere regionale, tenta di disegnare un quadro dei servizi psichiatrici sul territorio equiparabile a un modello ottocentesco dove il disagio mentale viene affrontato in termini custodialistici e non riabilitativi.
Ormai da tempo, sottolinea Giordano, le cooperative sociali che operano nel settore hanno proposto modelli organizzativi del servizio ai fini del loro accreditamento compatibili sotto il profilo riabilitativo ed economico, dimostrando che il mantenimento delle figure professionali formatisi negli anni si sposa con le esigenze di razionalizzazione delle spese sanitarie.
Ebbene, denuncia Giordano, benché il governatore Scopelliti si sia impegnato in una serie di incontri a tenere conto delle proposte formulate e abbia dato indirizzi ai vertici dell’ASP reggina per un confronto costruttivo, il direttore generale, in modo arbitrario e senza alcuna concertazione, rispolvera una vecchia delibera della passata gestione e con un colpo di spugna riduce il numero degli operatori e propone un modello di intervento nel quale la fase riabilitativa viene sostituita interamente da un approccio custodialistico. Anni di esperienze alternative che hanno visto il nostro territorio all’avanguardia nel campo della riabilitazione psichiatrica vengono cancellati in ragione di un preteso risparmio che invece di colpire i reali sprechi della sanità,che già ormai da tempo denunciamo, puntualizza il consigliere regionale, tende a colpite le categorie più deboli.
Vorremmo dire alla Dott.ssa Squillacioti che siamo i primi a sostenere la necessità di regolarizzare attraverso l’accreditamento i servizi in atto, ma tale operazione non può farsi sulla pelle degli utenti e degli operatori e per questo la invitiamo a ritirare immediatamente la delibera contestata, ad aprire un tavolo di concertazione con le cooperative del settore per definire un nuovo piano dei servizi psichiatrici territoriali che risponda alle effettive esigenze dell’utenza e non si trasformi invece nella classica operazione di macelleria sociale.
D’altronde, rileva Giordano, chiediamo al direttore generale di intraprendere un confronto già caldeggiato, come sostengono le cooperative sociali, dallo stesso governatore Scopelliti al quale chiediamo un immediato intervento per evitare che la situazione degeneri a discapito dei servizi. Per quanto mi riguarda, conclude Giordano, sono vicino alle cooperative in lotta e sosterrò, come in passato, le iniziative che si stanno portando avanti sul territorio in questi giorni che vedono coinvolti nel suo complesso i vai settori dell’associazionismo e della cooperazione sociale..
Questo post é stato letto 16750 volte!