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L’Amministrazione Comunale di San Roberto ha avviato in questi giorni l’iter per la richiesta della bandiera arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai piccoli centri dell’entroterra con meno di 15 mila abitanti, che si distinguono per un’offerta di eccellenza e per un’accoglienza di qualità.
L’idea è divenuta concreta dopo la presentazione e l’avvio dell’iniziativa voluta dal Touring Club e dal Parco Nazionale d’Aspromonte dal nome “Bandiere arancioni nel Parco Nazionale d’Aspromonte” che, come affermato dal Presidente dell’Ente Parco Giuseppe Bombino rappresenta “lo strumento per valorizzare le aree Aspromontane, ed ad orientare il sistema territoriale migliorandone il servizio. La Bandiera arancione – ha continuato Bombino – è il marchio di qualità che non solo favorirà la logica di sistema, ma che consoliderà l’azione di fare rete necessaria a far conoscere e valorizzare i nostri territori”.
“La richiesta di conferimento della bandiera arancione rientra perfettamente nell’ottica di valorizzazione del nostro territorio e delle nostre risorse locali – ha esordito il Primo Cittadino di San Roberto, Roberto Vizzari – che questa Amministrazione vuole fortemente perseguire. Vogliamo promuovere, incentivare ed innovare le nostre risorse turistiche il cui potenziale è enorme, grazie soprattutto alla nostra posizione geografica di ‘mezzo’ tra mare e montagna, senza perdere di vista la nostra tradizione, e con un occhio rispettoso nei confronti dell’ambiente, del paesaggio, dell’eco sostenibilità”.
Per ottenere il riconoscimento il Comune dovrà superare gli oltre 250 criteri di valutazione previsti dal Touring Club e divisi secondo le seguenti macroaree: accoglienza, recettività, fattori di attrazione turistica, qualità ambientale, struttura e qualità della località.
I Comuni che non riusciranno a superare gli standard riceveranno comunque un Piano di miglioramento e potenziamento della propria offerta turistica”.
“Non dobbiamo guardare alla bandiera arancione come un mero riconoscimento – ha continuato Vizzari – ma come quello strumento in grado di stimolare la crescita sociale, economica e turistica del nostro paese. Un mezzo, ed il pungolo per la formazione di una cultura del bello e dell’accoglienza che ogni singolo cittadino deve fare propria, se davvero vogliamo migliorare la nostra qualità di vita”.
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