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Il Presepe di San Pantaleone ha riscontrato un grande successo grazie anche all’atmosfera creata dalle case abbandonate del borgo offrono un’ambientazione singolare.
I mestieri di un tempo formano la trama della storia del borgo: ecco il pescatore, il fornaio, il tintore, l’oste che attira gli avventori, le filatrici, il falegname, il fabbro, i pastori. Una passeggiata fra il lavoro e la fatica che era la quotidianità per gli abitanti del borgo e che si esprimeva coi prodotti della terra come pane, olio, erbe amare, ricotte, castagne arrosto, frittole, corallo liquido nei bicchieri, lestopitte, zeppole, ciambelline, dolci natalizi all’essenza di bergamotto.
Non sono mancate le arti tipiche delle donne come il filare, il sapone, il pane ed i dolci. Entusiasta l’organizzazione ed in particolare Don Aldo che, in occasione della sesta edizione, racconta che “tutto si regge sulla generosità delle persone che mettono i prodotti, il tempo, il lavoro”.
La magia si ripeterà il 6 gennaio con l’arrivo dei Re Magi.
Foto di Francesco Iriti
Articolo di Maria Natalia Iiriti
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