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di Francesco Iriti
«A San Lorenzo Marina è stata cancellata una via intitolata a Bruno Rossi, l’eroico sindaco che il 18 agosto 1860 accolse i garibaldini braccati dai soldati borbonici ed ebbe il coraggio di dichiarare decaduta la dinastia borbonica prima dello sbarco di Garibaldi». Saverio Zuccalà, del “comitato per i diritti di San Lorenzo”, lancia l’allarme ripercorrendo l’iter burocratico che ha portato a questa decisione.
«La Giunta municipale del Comune di San Lorenzo, guidata dal sindaco del tempo, Domenico Greco, nella seduta del 5 settembre 2001, ha approvato 76 delibere di toponomastica, – ha dichiarato Zuccalà – senza osservare i crismi della legalità. Ogni delibera è priva di qualsiasi notizia sugli onorandi (mancano anche data e luogo di nascita e di morte) ed ignora completamente tutte le disposizioni di legge in vigore».
Zuccalà entra nello specifico denotando che «non è stato richiesto il parere dovuto al comando provinciale dei carabinieri, alla sovrintendenza ai beni archeologici, alla deputazione di storia patria e manca il provvedimento autorizzativo a firma del Prefetto, che sancisce la definitiva approvazione».
«Mentre tutta la nazione si prepara ad onorare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia con celebrazioni in ogni angolo del paese, all’interno del nostro comune che, seppur piccolo,- continua il comitato – che ha offerto un contributo importante all’interno delle dinamiche storiche che hanno portato poi all’unificazione della nazione, non può essere tollerata questa situazione».
Saverio Zuccalà traccia un estratto storico ricordando che «tra i cronisti dell’epopea garibaldina, vi fu anche Alberto Mario, autore del volume “La Camicia Rossa”, che, con descrizione particolareggiata, narra tutti i retroscena dello sbarco a Melito, tratteggiando il coraggio di Bruno Rossi e del popolo di San Lorenzo. – aggiunge lo stesso – Lendinara, paese di origine di Mario, ha promosso nelle prossime settimane, in occasione dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia, una ristampa de “La Camicia Rossa” con tanto di presentazione pubblica. Anche i concittadini di Alberto Mario, non dimenticando fra gli eroi risorgimentali, Bruno Rossi, hanno invitato la comunità Laurentina a partecipare a questa giornata particolare».
«La Prefettura di Reggio, in seguito al ricorso di alcuni cittadini, ha chiesto più volte al comune spiegazioni al riguardo, – denuncia ancora Zuccalà – chiedendo l’invio degli atti deliberativi, come prevede la legge. Ma il comune non ha risposto alle sollecitazioni della Prefettura e, con incredibile leggerezza, ha inserito le nuove illegali modifiche nell’anagrafe, nello stato civile e nelle liste elettorali».
Zuccalà “apre” all’attuale amministrazione Sapone «alla quale facciamo appello affinché ponga in essere quanto necessario per ripristinare la legalità, restituendo ad un viale la memoria di un eroe del nostro Risorgimento, una memoria inopinatamente cancellata e che tutta Italia si sta impegnando a riesumare».
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