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Sabato si è svolta, a San Ferdinando, la Festassemblea indetta da Africalabria. Donne e uomini, per la fraternità alla quale hanno partecipato molte realtà territoriali e non solo.
«Siamo stanchi dei sacrifici», dice in apertura Arturo Lavorato di Equosud. «E questa terra, tutta, è nostra». Simbolicamente, infatti, sono stati piantati 12 alberi di aranceto sul terreno in cui è prevista la costruzione del rigassificatore.
«Queste campagne dovrebbero essere tutte espropriate in favore di circa 100mila metri cubi di calcestruzzo», spiega Peppe Chiodo di San Ferdinando in movimento, il gruppo che si batte e sensibilizza contro la costruzione del rigassificatore. «Ma noi non lo vogliamo, perciò siamo qui. Non possiamo sopportare che centinaia di ettari vengano inquinati e/o sostititi da questi ecomostri. Noi proponiamo un uso alternativo della terra».
La giornata – che ha visto la partecipazione di decine di organizzazioni tra cui i portuali di Gioia Tauro con il Coordinamento Sul, il Prc, il Kollettivo Onda Rossa e Progetto Rinascita di Cinquefrondi, i sindacati, il Csoa Cartella e la Chiesa battista – si è svolta mentre nel resto d’Italia si davano vita a diverse forme di iniziativa: flash mob, volantinaggi, sit in. Tutto per ricordare i fatti avvenuti a Rosarno due anni fa.
«Oggi è una data indimenticabile per tutta l’Italia», ha detto Ibrahim di Africalabria. «Due anni fa è successa una cosa inumana e ancora oggi la situazione qui è catastrofica: un’onta per tutta l’umanità e per tutta l’Italia».
Ma questa giornata “particolare”, fatta di discussione musica e buon cibo africano, non è che la prima di una serie di iniziative che da adesso si estenderanno in tutto il Paese.
Il 13 gennaio tutti a Roma: a Piazza Esquilino alle ore 14,00 da Rosarno e da tutta Europa con i lavoratori immigrati per il diritto di soggiorno e contro lo sfruttamento, per la sovranità alimentare e la difesa dell’agricoltura contadina.
Il 14 gennaio giornata di sostegno alla resistenza contadina e bracciantile: in piazza con le arance di Sos Rosarno e “Ingaggiami contro il lavoro nero” a Polistena (Rc), Napoli, Roma, Bologna, Torino, per rispondere alla crisi contro i profitti della Grande Distribuzione Organizzata a sostegno della “Cassa di resistenza contadina e bracciantile”.
Il 21 e 22 gennaio “Ingaggiami contro il lavoro nero”: iniziative in tutt’Italia delle Brigate di Solidarietà Attiva con le arance della campagna per la regolarizzazione della manodopera agricola.
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