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di Francesco Iriti
La società svizzera Sei finalmente si fa sentire con un comunicato nel quale dichiara di «aver accolto con soddisfazione il pronunciamento positivo della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente lo scorso 21 ottobre quando i commissari si sono favorevolmente espressi sul progetto per la centrale di Saline Joniche ritenendolo compatibile dal punto di vista ambientale e della salute pubblica».
«Tale attestazione, di natura puramente tecnica, premia un lavoro serio e scrupoloso che si è ispirato all’eccellenza – continua la nota – in tutte le sue declinazioni progettuali: dall’adozione di tecnologie di ultima generazione all’elaborazione di un progetto architettonico senza precedenti per un impianto del genere; progetto affidato all’architetto di fama mondiale Italo Rota». Secondo la Sei «la posizione assunta dalla commissione VIA tutela tutti, in primis il territorio, sulla reale natura di un investimento importante, costituito unicamente da capitali privati, che rappresenta un’opportunità senza precedenti per tutta l’area». Molti i dubbi mossi da più parti sull’opportunità di costruire una centrale a carbone a Saline Joniche anche se «coscienti che un progetto del genere sia materia complessa, solo andando ad approfondire con attenzione – rassicurano dalla Sei – i suoi contenuti si potranno comprendere a pieno i numerosi vantaggi che la centrale comporta».
In merito al problema della CO2, che la centrale immetterà nell’area, la Sei sottolinea che «è una verità scientifica incontrovertibile che tale gas non è nocivo per l’uomo e che il suo contributo al cosiddetto effetto serra, senza il quale, è importante ricordare, non ci sarebbe vita sulla terra, è disciplinato rigidamente dagli accordi internazionali sul clima cui l’Italia aderisce e che la Centrale Sei è chiamata a rispettare per legge. Il rispetto di tale normativa internazionale rappresenta un costo che ricadrà interamente ed unicamente su Sei».
La società svizzera cerca di specificare tutte le azioni intraprese per rendere partecipe il territorio grecanico del progetto in questione. «La Sei S.p.A., la cui solida compagine azionaria è nota e visionabile sul sito www.progettosei.it, ha sempre tenuto in grande considerazione il territorio garantendo – spiega la multinazionale – la massima accessibilità al progetto in vari modi: mettendo a disposizione, come previsto dalla legge, le carte progettuali presso le sedi dei Comuni coinvolti nell’iter autorizzativo durante la fase di avvio della procedura, nel giugno 2008, ed in occasione della presentazione delle integrazioni, nel luglio 2009».
Anche se non espressamente rimarcato, la Sei spiega che in verità esisterebbe un modo per entrare in contatto con loro. «E’ stato inoltre creato un sito internet dedicato tramite cui, non solo si possono approfondire tutti gli aspetti legati alla centrale, ma si può anche scrivere direttamente – continua la nota – al team di progetto: questa opportunità è stata già colta da molti cittadini. Sono stati infine organizzati degli incontri tecnici con le Amministrazioni Locali – richiesti con atti ufficiali – per illustrare aspetti specifici della centrale». E’ noto che, al giorno d’oggi, mancano i tanti paventati incontri con la stampa e la cittadinanza per renderli partecipi del progetto. A tal riguardo, la Sei si augura che «che nelle prossime settimane si possa aprire un confronto sereno e costruttivo – conclude la società svizzera – sulla reale portata del progetto SEI, sul conseguente rilancio del territorio nonché sulle molteplici ricadute positive che lo stesso produrrà in termini economici ed occupazionali».
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La centrale si, la centrale no! Fa bene, fa male, l’occupazione e la difesa dell’ambiente.E’ un opportunità oppure no! Si discute, si parla, si paventa…
Il tutto, inutilmente.