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E’ stato un presidio partecipato quello andato in scena nella giornata di ieri a a nell’area industriale dell’ex Sipi di Saline Joniche nel giorno del No Coke Day nazionale. “Abbiamo deciso di organizzare un presidio simbolico – dichiara Francesca Panuccio, a nome degli organizzatori del Coordinamento Associazioni Area Grecanica – ma oggi in piazza siamo in tantissimi, è una vera e propria manifestazione”.
In molti hanno preso la parola per esternare il proprio credo negativo nei confronti del progetto della società svizzera Sei.
“Il No al carbone deve avere valenza nazionale – ha affermato Sergio Pifferi, deputato Idv e componente della commissione ambiente della Camera, intervenuto alla manifestazione -. Il governo deve per prima cosa attuare un piano energetico nazionale che deve concordare – prosegue Pifferi – con i singoli piani energetici regionali ed in questo modo intervenire nei territori. Non bisogna credere che le fonti rinnovabili sono limitate ma bisogna semmai valorizzarle”. A Saline Joniche ha partecipato anche il consigliere regionale di Idv Giuseppe Giordano. “Noi dell’Idv – sostiene Giordano – vogliamo lo sviluppo che passi attraverso la vocazioni reali che ha quell’area come il turismo e gli enormi giacimenti culturali e ambientali. Vogliamo capire se il Governo regionale ha cambiato opinione sulla centrale visto che escludere i comuni di Montebello e Motta anche se sono rientrati con altri sistemi ma non creando un sistema apposito dell’area grecanica, lascia intendere che per quest’area si sia pensato qualche altro ‘progetto'”.
Il presidio ha previsto anche toni ironici nei confronti del carbone. Ha fatto clamore un auto sulla quale è stata allestita “La gallina dalle uova alla coke…” mentre gli attivisti distribuivano caramelle ai presenti.Molti gli striscioni come quelli che recitavano “Sole, vento, cultura e mare, qui non c’è spazio per la centrale” e “La Befana solo il 6 gennaio”. I tiratori con l’arco, invece, hanno centrato un bersaglio su cui campeggia il progetto della centrale mentre Ciccio Demetrio, cittadino melitese, ha lanciato stilettate poetiche dialettali contro la centrale.
“Siamo noi Repower – urla Markus Keller, rappresentante del movimento svizzero “ZUKUNFT STATT KOHLE – Futuro invece che carbone” – noi svizzeri siamo i proprietari della società, e dovranno ascoltarci”. KarmenRamírezBoscán, colombiana leader popolazione indigena Wayoo, tra le più colpite dalla devastante industria estrattiva, ha raccontato l’esperienza del suo paese dove si estrae il carbone.
Legambiente si è espressa attraverso Nuccio Barillà e Stefano Ciafani di Legambiente hanno sottolineato come “noi siamo a favore di un modello che valorizzi il territorio. L’alternativa energetica al carbone esiste già: negli ultimi anni sono stati realizzati 300mila impianti fotovoltaici e installati parchi eolici”.
Tra le istituzioni si annoveravano, oltre i già citati membri dell’Idv anche, il consigliere provinciale socialista Pierpaolo Zavettieri, e dai rappresentanti dei partiti (Pdci, Prc, Sel) che si sono uniti alle varie associazioni del territorio e della società civile. Non sono mancate le associazioni ambientaliste, con i dirigenti nazionali Nuccio Barillà e Stefano Ciafani di Legambiente, Maria Grazia Midulla del Wwf e Flavio Stasi, rappresentante del movimento gemello contro la centrale a carbone di Rossano. Infine l’ingegner Perassi e il pneumologo Filippo Barreca hanno posto l’accento sulla questione salute. Fondamentale anche la presenza dei coltivatori del bergamotto, idealmente rappresentati per l’occasione da Ugo Sergi.
Assenti alcuni sindaci dell’area grecanica tra cui il patron di casa Antonio Guarna, sindaco di Montebello Jonico. Il comune era rappresentato soltanto da Nisi, Suraci e Foti, consiglieri di minoranza che si è unito ai primi cittadini di San Lorenzo, Bagaladi, Palizzi ed il commissario Tortorella del comune di Condofuri.
FRANCESCO IRITI (su Calabria Ora)
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