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Riceviamo e pubblichiamo:
Il Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica esprime profonda indignazione per il comportamento ingiustificabile della RePower, socia di maggioranza della SEI s.p.a., che cerca di acquisire consensi foraggiando i comitati “spontanei” per il si al carbone.
Ai microfoni del programma Rundschau, della tv svizzera SF, Kurt Bobst , CEO di Repower, ha confessato di aver finanziato con 9000 franchi svizzeri i comitati pro carbone, affinchè gli aderenti e i simpatizzanti degli stessi potessero presenziare alla manifestazione tenutasi il 27 agosto 2011 a Coira in Svizzera.
Questi comitati, pertanto, rappresentano l’unico esempio di organizzazione “spontanea” in cui la “spontaneità” sembrerebbe essere incentivata da finanziamenti di scopo.
Il Coordinamento è fortemente sdegnato per i metodi a dir poco censurabili usati dalla RePower che, mentre ufficialmente, parla di dialogo e confronto con la popolazione poi, adotta comportamenti che Irene Aegerter, vicepresidente dell’Accademia svizzera delle scienze tecniche e co-firmataria di una lettera aperta contro le centrali a carbone, definisce ASSOLUTAMENTE IMMORALI.
Quello che é stato portato alla luce è a dir poco indecoroso. Le popolazioni dell’Area Grecanica sono state raggirate per tre anni dai comitati “spontanei” del si che, alla luce dei fatti emersi, di spontaneo sembrano avere ben poco.
Tutto questo, ironia della sorte, è accaduto mentre alcuni comitati del Si e qualche consulente della SEI, lanciavano una campagna denigratoria nei confronti del Coordinamento, al fine di smentire, attraverso dichiarazioni palesemente contrastanti con la realtà dei fatti, la buona riuscita della manifestazione No Carbone di Coira, in Svizzera.
Il Coordinamento, a questo punto, non può che chiedersi come mai una multinazionale come RePower, che si dichiara sicura della bontà del proprio progetto, abbia deciso di ricorrere a questi mezzucci per creare consenso e soprattutto: cosa ancora potrebbe emergere da tutta questa torbida vicenda?
Il Coordinamento continuerà con sempre maggiore determinazione a vigilare e a lottare in difesa del territorio, informando in modo chiaro, onesto e trasparente, affinchè il NO espresso ripetutamente a gran voce da tutta la popolazione e dalle istituzioni, sia un NO consapevole!
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Domenico Foti- presidente del comitato si al carbone “Vedere Chiaro” – ha dichiarato alla tv svizzera SF
“Un finanziamento diretto al comitato non esisteva e non esisterà mai. Abbiamo solo combattuto con le nostre forze contro le menzogne e la disinformazione sul progetto della centrale elettrica”.
il giorno dopo Kurt Bobst, direttore Repower, lo smentisce dichiarando alla stessa emittente
“Abbiamo pagato un totale di circa 9.000 franchi per il viaggio. Ma questo fa parte del nostro lavoro di supporto che facciamo per il nostro progetto”.
Non è “il No contro il Si…al carbone”!
E’ stato aperto il vaso di pandora e ora tutti possono conoscere la verità su quello che gira attorno alla centrale a carbone e ai suoi comitati prezzolati con i loro si pagati lautamente! Che vergogna! Così vendono la nostra terra e il nostro futuro!