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«Chiediamo l’autorevole intervento di Sua Eccellenza il prefetto di Reggio Calabria per la convocazione di un tavolo tecnico di concertazione, coordinato e diretto dall’ufficio territoriale di Governo, al fine di porre rimedio alla costituzione di pluriclassi, deleteria per gli alunni oltre che illegittima». Così il sindaco di S. Ilario dello Ionio Pasquale Brizzi, si appella al Prefetto di Reggio Calabria affinché si arrivi quanto prima a risolvere la questione relativa alla scuola primaria della cittadina ionica.
«Il nostro comune ha una popolazione scolastica sufficientemente numerosa, tale da rendere illegittime (in quanto in evidente contrasto con il DPR 81/2009) la formazione di pluriclassi, anche in considerazione della presenza di ben quattro alunni con disabilità – continua Brizzi -. Nonostante ciò, l’organico di fatto predisposto dal Provveditorato non rispetta l’aumento della popolazione studentesca. Tale inadeguatezza, già prima dell’apertura dell’anno scolastico, è stata segnalata all’Ufficio Scolastico Regionale, nella persona del dott. Mercuri, al Provveditore di Reggio Calabria, dott. Geria, al Dirigente Scolastico, dott.ssa La Face, e si sollecitava la non costituzione delle pluriclassi, non essendo rispettati i requisiti normativi che giustificavano il ricorso a tale forma eccezionale di didattica. Tale richiesta, tuttavia, non ha trovato alcun riscontro. Si è giunti così, alla riapertura dell’anno scolastico, con i genitori che hanno avviato una dura protesta».
Dal 12 settembre infatti i genitori, riuniti in un comitato spontaneo, coordinato dal presidente del consiglio di circolo Renato Mollica, e gli alunni della scuola primaria hanno avviato uno sciopero permanente dichiarando uno stato di agitazione che non ha permesso lo svolgimento dell’attività didattica. Del tutto sono stati tempestivamente informati gli organi competenti, che pure non hanno dato alcun riscontro.
Quindi, nella giornata di venerdì 16 settembre, una folta delegazione di genitori guidata dal sindaco e dal presidente del Consiglio Comunale, oltre che dal presidente del consiglio di circolo, nonché dalla sindacalista Elisa Gambello, si è recata al Provveditorato di Reggio Calabria. Il dott. Geria, compatibilmente con i propri impegni, ha ricevuto la delegazione dei genitori, ha ascoltato le lamentele della popolazione scolastica e ha illustrato gli spazi che, la pur stringente normativa vigente, lascia per una possibile risoluzione della vertenza, demandando il tutto all’autonomia della dirigente scolastica.
Nella stessa giornata di ieri, quindi, una rappresentanza dei genitori, il sindaco, il presidente del consiglio di circolo chiedevano un incontro alla dirigente scolastica, dott.ssa Alafaci, che prontamente riceveva la delegazione nel tardo pomeriggio. Il colloquio tra le parti è stato lungo, con toni accesi, anche perché nessuna delle tante proposte formulate dai genitori veniva valutata positivamente dalla Dirigente, la quale affermava che, con l’organico di fatto assegnato, non vi erano i presupposti per risolvere il problema della scuola di Sant’Ilario dello Jonio.
Alla luce della posizione assunta dalla dirigente, i genitori hanno perciò deciso di continuare nello stato di agitazione almeno fin quando non venga costituito un tavolo tecnico di concertazione con loro rappresentanti, l’U.S.R., il Provveditore di Reggio Calabria, il Dirigente scolastico ed il Comune, per valutare serenamente e in un clima costruttivo e propositivo la strada da percorrere per la positiva risoluzione di tale delicata situazione di contrasto tra due nuclei fondamentali nel percorso di formazione e crescita dei nostri bambini.
«Chiediamo, quindi, a Sua Eccellenza il Prefetto, di volerci dare al più presto un cortese riscontro – conclude il sindaco Pasquale Brizzi – prima che l’agitazione sfoci in minaccia all’’ordine pubblico. I genitori sono davvero esasperati e gli alunni non hanno ancora avvito l’attività didattica. E’ necessario intervenire su un provvedimento pregiudizievole per la formazione degli allievi e illegittimo secondo la normativa vigente».
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