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Crediamo sia opportuno fare un po’ di chiarezza sulla ormai nota “questione RTV”.
La nostra Emittente è stata costretta a chiudere per la semplice ragione che le interferenze annullavano totalmente il segnale, tanto da impedirne la visione su tutto il territorio di competenza.
Le numerose riunioni con il Ministero delle Attività Produttive, tenutesi alla presenza dei direttori generali, di alcuni parlamentari e rappresentanti politici locali di alto grado, hanno fatto emergere una situazione a dir poco inquietante circa la gestione dell’etere, soprattutto nell’area dello Stretto.
Il super affollamento delle emittenti ha provocato una quasi impossibile regolamentazione logica del sistema mettendo in seria difficoltà lo stesso Ministero Centrale.
Affollamento determinato dalla bramosia di molte emittenti locali, a diffusione nazionale, che si sono contese il territorio reggino a scapito dell’emittenza locale pura.
A questo si aggiunge una non chiara gestione dell’Ispettorato Territoriale di Reggio Calabria che sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo per cautela) aver assegnato frequenze ad emittenti mai viste a Reggio Calabria.
Per esempio “Tele Soverato” che non crediamo mai nessun reggino abbia visto in Città.
Per non parlare poi dei punti di illuminazione (si chiamano cosi quei siti dai quali viene trasmesso il segnale).
Pare che ne siano stati autorizzati alcuni in siti inesistenti precedentemente e, pertanto contro ogni norma anche di sicurezza radio-elettrica.
Annoveriamo fra questi il centralissimo quartiere di Sbarre nonché la Collina di Pentimele.
Tutto questo ha determinato una assegnazione anomala, una sovrapposizione e quindi numerose interferenze.
In una recente riunione sono state evidenziate anche altre anomalie, soprattutto nel contenuto dei palinsesti.
In modo particolare di quelle televisioni che, giustificando la loro stessa esistenza con l’essere emittenti dedicate alle minoranze linguistiche, di fatto, non lo sono mai state, approfittando di una tolleranza quanto meno criticabile di un Corecom disattento e/o impossibilitato ad intervenire.
Un mondo dunque dove l’illegalità sembrerebbe fiorire e, paradossalmente, avvantaggiare chi della Legge se ne ride.
Queste nostre affermazioni, documentate, tendono a richiamare l’attenzione pubblica nonché quella degli enti preposti, non ad apodittiche difese d’ufficio ma a responsabili prese di coscienza che rimettano la parola “Legalità” al vertice, anche delle televisioni e della gestione dell’etere.
Se si vuole cambiare la pubblica gestione lo si deve fare con coraggiose affermazioni, come le nostre fatte non per difendere i privilegi ma la Legge.
Abbiamo notato l’indispettirsi del nuovo Presidente del Corecom, Sandro Manganaro, di fronte alle nostre affermazioni circa il mancato controllo da parte del Corecom.
Ciò non giova a rimettere le cose al loro posto anche perché i mancati controlli sono da addebitarsi ad un periodo piuttosto lungo.
Il Presidente si attivi a colpire chi viola la Legge. Senza sconti.
A tale scopo si vada a riguardare tutte le registrazioni dell’ emittenza locale dell’ultimo anno, che dovrebbero essere realizzate come per Legge.
L’Assessore alla Difesa della Legalità della Provincia, ancorchè editore di RTV, non può che auspicarlo, senza ipocrisia.
A noi di RTV non interessano i “signorsì” o quelli che dicono sempre che tutto va bene.
Noi pretendiamo il rispetto della Legge perché la rispettiamo.
La mancanza di regole certe ha condotto alla situazione di fatto che ha penalizzato le uniche emittenti legali reggine.
RTV riaccenderà lunedì i propri ripetitori, ma lo farà solo per il tempo necessario a verificare l’assenza di interferenze.
In caso contrario l’effetto sarà devastante, non solo per RTV, ma per quel principio di libertà per la cui difesa molti parlano e pochi operano.
Dr. Eduardo Lamberti Castronuovo
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