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La bella manifestazione dei migranti dello scorso 7 gennaio, organizzata da Rete RADICI Rosarno, Cgil Piana di Gioia Tauro e Comunità migrante di Rosarno e Drosi, rappresenta la giusta chiusura di una ferita, lunga un anno, tra la città di Rosarno, e più in generale tra tutti i calabresi, e i lavoratori migranti.
Il percorso avviato dalla manifestazione frutto del pregevole lavoro, svolto in questi mesi, in primis, dal Progetto Rete RADICI ha prodotto un risultato positivo e assolutamente non scontato.
Contestualmente, abbiamo registrato, con grande piacere, i primi passi mossi in direzione del dialogo e dell’integrazione da parte della nuova dinamica Amministrazione Comunale della città di Rosarno guidata dal Sindaco dott.ssa Elisabetta Tripodi.
Si tratta di elementi concreti che rappresentano segnali di civiltà e solidarietà: valori indispensabili e che sono sempre stati nel dna dei rosarnesi e dei calabresi.
Chi, subdolamente e con spirito anti-meridionale, ha tentato di etichettare la comunità di Rosarno come patria di razzisti ed intolleranti si è dovuto miseramente ricredere.
Grazie al Progetto Rete RADICI è partita la soluzione, speriamo definitiva, dell’emergenza migranti attraverso un nuovo modo di pensare e di concepire il rapporto con i lavoratori migranti.
Si tratta di lavoratori che hanno subito pesantissimi sfruttamenti e condizioni di lavoro indegne per una società moderna del terzo millennio e che chiedono, semplicemente, il riconoscimento di diritti sacrosanti ed elementari.
In tal senso, l’apertura espressa dalla dott.ssa Giuseppina Di Dio Datola, Viceprefetto Vicario di Reggio Calabria, nell’incontro svoltosi al termine della manifestazione dello scorso 7 gennaio, rappresenta una prima risposta formale delle Istituzioni.
Pertanto, è alquanto anacronistica e grave la posizione di pesante oscurantismo politico e culturale espressa dal PDL di Rosarno che, in un comunicato diffuso alla stampa, tenta di fare arretrare la discussione ad un’inutile lotta tra poveri che punta a dividere la comunità e che rischia di produrre l’inaccettabile concezione secondo la quale i migranti sono nemici che rubano il posto di lavoro ai rosarnesi.
Questa logica non può assolutamente passare e noi Comunisti la avverseremo apertamente: senza se e senza ma.
Siamo, oltremodo, convinti che l’intelligenza del popolo di Rosarno, ribadita anche nella saggia scelta espressa nelle recentissime elezioni comunali, saprà essere ancora una volta avveduta e lungimirante.
La storia di Rosarno è una storia di grandi battaglie di solidarietà e legalità per la conquista e la difesa della democrazia e dei diritti dei cittadini e dei lavoratori.
Quindi, esprimiamo un grande plauso per il prezioso lavoro portato avanti dai promotori e da tutti i volontari del Progetto Rete RADICI.
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI DELLA CALABRIA
Michelangelo Tripodi
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