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Leggo con dispiacere di alcune critiche mosse al mio operato. La cattiva gestione della Consulta Giovanile Comunale non credo sia da attribuire all’Assessore alle Politiche Giovanili. Desidero si sappia che il Vice Presidente e il Segretario rassegnarono le dimissioni dalle rispettive cariche, assieme ad altri membri del Consiglio in aperto contrasto con il Presidente del Consiglio della Consulta (Pasquale Papaianni), ancor prima che egli si dimettesse assieme a 27 ragazzi dell’Assemblea della Consulta.
Si sappia che, già dallo scorso anno, andarono via dalla Consulta altri ragazzi che pur contribuirono alla sua stessa costituzione. Tutti giovani che avrebbero dato un validissimo contributo in termini di qualità, quantità e pluralità di voce ma costretti a lasciare il progetto in quanto in netto contrasto e dissenso dal modo di operare del Presidente del Consiglio della Consulta.
In tutto questo non mi sono mai intromesso proprio per cercare di non influenzare nessuno, lasciando decidere e risolvere i loro problemi liberamente e senza alcuna interferenza. Ho sempre fatto parte di gruppi socio – educativi, questo mi ha permesso di ricevere una formazione tale da saper ben accettare, dialogare e accogliere chiunque a prescindere dal credo politico e oggi adoperarmi per contribuire, con spirito di servizio, al Bene Comune, senza personalismi o proclami di ogni sorta e nella massima imparzialità.
Le perplessità palesate durante la riunione del Consiglio della Consulta, circa la partecipazione di Papaianni e quella di altri due membri della Consulta ad un organo di direttivo politico, mi sono state sollevate anche dal Vice Presidente della Consulta (motivo per il quale ha rassegnato le sue dimissioni) e da altri componenti il Consiglio. Anzi, in quell’occasione ho esordito dicendo: “Premesso che mi fa piacere constatare che alcuni ragazzi abbiano aderito ad un partito politico, questo è segno di maturità e di attenzione alle problematiche di una comunità, a prescindere dal colore o bandiera; però qualcuno mi ha posto il problema di incompatibilità dei ruoli ed è giusto che si affronti questo argomento”.
È anche vero che Papaianni mi aveva precedentemente avvisato di un suo avvicinamento ad un partito politico ma aveva omesso di dirmi che in quel partito avrebbe ricoperto un ruolo nel direttivo! Inoltre il Vice Presidente e gli altri membri del Consiglio della Consulta affermano di non essere stati preventivamente informati di questa adesione con incarichi nel direttivo del partito politico. Nella stessa riunione Papaianni disse che l’incarico di partito gli era stato assegnato a sua insaputa. Anche se è strano che il diretto interessato non sia al corrente dell’attribuzione di un tale incarico e ancor più strano che il partito rilasci un comunicato stampa senza che lui ne fosse al corrente.
Per quanto riguarda la mia assenza alle riunioni dell’Assemblea della Consulta, rispondo dicendo che io non sono solo ed esclusivamente l’Assessore della Consulta, non è obbligatoria la mia assidua presenza ma ogni qual volta sono stato chiamato in causa ho sempre dato il mio contributo e la massima disponibilità, così come non è scritto da nessuna parte che debba informare o rendere partecipe il Presidente della Consulta di tutte le attività riguardanti il mio assessorato, in quanto libero di organizzare attività con tutte le associazioni giovanili o agenzie educative della città.
C’è da dire che mi sarebbe piaciuta che dalla Consulta ci fosse una maggiore propositività e una maggiore operatività, in 11 mesi si è organizzata in maniera egregia “la sagra paesana”, ma non ho avuto il piacere di veder organizzare o ad essere invitato ad ulteriori eventi, sicuramente non è colpa dei ragazzi, probabilmente le riunioni settimanali venivano svolte senza aver stilato un programma. “I Caffè Letterari” sono stati una mia idea, l’organizzazione l’ho curata personalmente assieme al Vice Presidente e ad altri due membri del Consiglio della Consulta, anche perché il Presidente del Consiglio della Consulta mi disse che avrebbe preferito occuparsi di altri ambiti. Da settembre avevo proposto che fosse curata direttamente dalla Consulta ma fino ad oggi non è stato presentato alcun libro.
Sulla richiesta di assegnazione della sede, Papaianni fece espressa richiesta per ottenere l’immobile di Via Umberto, attualmente non agibile in quanto a causa d’infiltrazioni d’acqua è crollato l’intonaco del soffitto del vano posto al primo piano, mentre il vano a piano terra è privo di servizi igienici. Gli fu prospettata l’opportunità di ottenere un immobile confiscato alla ‘ndrangheta ma la proposta non è stata accettata senza addurre validi motivi. Ritengo che il cambiamento debba partire dai giovani con azioni concrete, sarebbe stato un gesto simbolico, oltre che forte nei contenuti e in linea con la volontà di cambiamento che questa Amministrazione Comunale sta portando avanti quotidianamente.
Per la mancata nomina di un rappresentante nel coordinamento Nazionale delle Consulte, non sono io a nominare e tantomeno ho posto veti di alcuna sorta. Si dovrebbe chiedere al Consiglio Nazionale delle Consulte.
Tengo a precisare che la Consulta non è un organo a se stante ma esiste in quanto composta dai delegati delle varie associazioni cittadine, scuole superiori, Università e pertanto portatrice in sintesi delle istanze e bisogni dei giovani e non dev’essere “usata” per scopi puramente personali… Oggi, nelle condizioni in cui versa non è più rappresentativa e queste 27 dimissioni ne sono la prova.
Per quanto mi riguarda, prendo atto delle dimissioni del Presidente della Consulta, mi dispiace delle dimissioni dei ragazzi, che ritengo “vittime e senza colpe”, anche perché nessuno di essi mi ha palesato disagi. Probabilmente “avranno ascoltato soltanto una campana…” ma sono pronto ad accogliere le loro istanze e a dare tutte le spiegazioni che vorranno e quando lo vorranno.
A questo punto lavoreremo per “ristrutturare” la Consulta con chi ha deciso di restare, con le nuove adesioni e con chi ci ripenserà. Rivedremo il regolamento e lo statuto, in quanto quello ereditato dal periodo commissariale è carente sotto molti punti. Sono certo che si ripartirà con più slancio e nuova linfa per fare bene e per intraprendere un cammino ricco di attività a favore dell’universo giovanile, portando avanti tematiche importanti come la legalità, lavoro, disagio giovanile, dinamiche di gruppo, cittadinanza attiva, ecc…
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