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di Francesco Iriti
“I luoghi dell’accoglienza solidale nei borghi dell’area grecanica”. E’ stato un incontro proficuo quello che si è tenuto nei giorni scorsi nei locali dell’associazione culturale “Palaghenea” nel comune di Roghudi. Lo stesso comune è stato uno dei paesi più attivi in quanto è stato messo a disposizione del progetto l’ostello della gioventù a Ghorio di Roghudi, le botteghe artigianali e la sala cinematografica.
Sono state rese note le modalità di intervento del progetto che è stato il primo in assoluto in tutto il Mezzogiorno nell’ambito del progetto “Fondazione per il Sud”. Il progetto si pone, tra gli obiettivi, quello di facilitare la messa in rete di luoghi, associazioni e istituzioni per il rafforzamento di punti nodali dell’accoglienza solidale valorizzando i beni confiscati alla mafia e i borghi antichi nei comuni dell’area grecanica.
I lavori sono stati coordinati da Piero Polimeni, dell’agenzia dei Borghi Solidarli che ha rimarcato come “l’avvio di un progetto complesso è sempre faticoso e bisogna affinare nel corso del tempo gli strumenti che si utilizzano. Ci troviamo di fronte ad una grande scommessa che, se affrontata insieme, porterà grandi risultati”.
Mario Maesano, vice sindaco del comune di Roghudi, ha fatto gli onori di casa. “Siamo contenti come comune di partecipare a questo progetto. Questi bandi per i campi di lavoro rappresentano il punto di partenza per lo sviluppo del territorio. Il comune prevederà a luglio la tappa di questi campi di lavoro e ci auguriamo una grande partecipazione anche della cittadinanza del luogo.
Luciano Squillaci, rappresentante del nucleo promotore, ha spiegato il senso del progetto che è “di rete. E’ un aspetto da non sottovalutare e che ha visto in campo molte forze nel campo dell’associazionismo e non solo. Non ci resta che continuare lungo questa strada”.
“Fondazione per il Sud è un’opportunità per tutto il territorio. Basta citare Placanica, territorio confiscato alla mafia, che è un’opportunità di lavoro, una scommessa che serva da impulso – ha dichiarato Peppe Toscano dell’associazione Pro-Pentedattilo – a tutte le attività. Adesso arriva la parte più difficile, perché bisogna tradurre in azioni concrete quanto di buono fatto fino ad oggi.
Simona Spagna, responsabile dei campi di lavori, ha spiegato le modalità secondo le quali si svolgeranno questi campi lavoro “che saranno nove durante il primo anno, e 27 totali nel triennio. Mi preme sottolineare come queste attività siano rivolte anche alle persone del luogo”.
Si inizierà il 27 giugno nelle frazioni di Prunella e Pilati per terminare questa esperienza sensazionale il 10 settembre a Bagaladi. In mezzo vari campi di lavoro a tema mirati alla trasformazione e valorizzazione dei luoghi e dei comportamenti individuali e collettivi.
Per Mario Alberti “è un sogno che si sta realizzando”. Il responsabile degli eventi ha incentrato il suo intervento sul tema dell’“interazione tra le parti in un processo dove ognuno avrà un compito molto importante e preciso per la crescita del territorio”.
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