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di Francesco Iriti (Pubblicato su Calabria Ora)
Le colombe che spiccano il volo verso il cielo ed un lungo applauso hanno accolto l’uscita della chiesa di Roghudi del feretro di Nunzio Siviglia, il giovane di 32 anni morto prematuramente in un incidente stradale nella giornata di venerdì a Siderno.
Neanche la pioggia ha fermato la folla oceanica di amici e conoscenti che hanno voluto rendere l’ultimo saluto ad un uomo ben voluto da tutti e molto conosciuto anche nel mondo del calcio dilettantistico per la sua passione per questo sport. Molti, infatti, gli sportivi presenti a questo triste momento.
“Nunzio era un giovane legato alla famiglia ed è per questo che il vuoto che ha lasciato è grande – ha recitato Don Giovanni Zampaglione, parroco di Roghudi e San Lorenzo Marina, durante l’omelia. Era un giovane che amava la compagnia e stare in mezzo alla gente. Porterò dentro di me due sue qualità: la sua gioia di vivere e il suo sorriso.
Era un ragazzo gioioso, gli piaceva scherzare, aveva la battuta sempre pronta. Che il suo sorriso possa continuare – ha aggiunto Don Giovanni – ad essere di conforto alla sua famiglia. A voi giovani di Roghudi dico: “amate la vita, apprezzatela nelle sue cose semplici a volte pure banali e fatene tesoro e poi sorridete. Il sorriso aiuta a superare momenti tristi come questo”.
Le lacrime che si avvertivano sui volti delle tante persone presenti non sono riuscite a superare questa grave perdita per un giovane che se ne è andato lasciando la moglie ed un figlia piccola ed un vuoto incolmabile. Mancherà il suo sorriso e la sua dinamicità che hanno dovuto fare i conti con la triste scelta di un destino beffardo che ci priva ancora una volta di una persona cara.
Alla conclusione della funzione religiosa, lo stesso Don Giovanni ha letto una lettera scritta dalla Valle Grecanica, società che aveva visto Nunzio nella veste di dirigente fino a poco tempo fa.
“Ciao Nunzio… La voglia di continuare a parlarti supera qualsiasi logica e qualsiasi distanza. La morte, forse, ci apparirà meno bruta di fronte al tuo bellissimo ricordo. – recitava la lettera – Ti rivolgiamo poche parole che certamente tu da lassù ascolterai, regalandoci anche questa volta il tuo dolce sorriso.
Si, ci piace ricordarti proprio così: sorridente, spiritoso, serio e premuroso, a volte anche all’eccesso”. Facevano seguito parole intrise di rabbia per una perdita importante non soltanto per la squadra, ma per l’intera comunità che saprà fare tesoro in futuro dei ricordi e della gioia di aver trascorso momenti indescrivibili con Nunzio durante la sua vita terrena.
All’uscita dalla chiesa gremita, ad accompagnare Nunzio c’era la banda di musicisti ed una carrozza trainata da due cavalli bianchi con in testa il pennacchio nero. Il corteo ha seguito la carrozza fino al cimitero dove Nunzio è stato sepolto e riposerà in pace.
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