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di Francesco Iriti
Melito Porto Salvo deve fare i conti anche con i roghi di immondizia che si scorgono per le vie del paese. Ignoti hanno deciso di risolvere il problema della raccolta rifiuti appiccando il fuoco sui cumuli dei rifiuti che rendendo l’aria irrespirabile soffocando interi quartieri. Una decisione da rimandare al mittente che è stata compiuta senza pensare alle eventuali conseguenze che potrebbero riscontrarsi.
Un altro problema, quindi, che va ad unirsi alle pendenze vantate dall’azienda Ased che chiede alla commissione prefettizia il pagamento di circa 2 milioni e 400 mila euro di debiti vantati ed alla nuova chiusura del conferimento della spazzatura nella discarica di competenza, che aumenta ulteriormente lo smaltimento della spazzatura riversa nei cassonetti.
Il quadro generale è sotto gli occhi di tutti e la recente processione dell’Effige della Madonna di Porto Salvo lungo le strade melitesi ha consegnato ai cittadini un’immagine che non rende onore all’intera cittadina. C’è da sottolineare il fatto che i roghi non risolvono il problema e non fanno altro che arrecare ulteriori danni alla salute dei cittadini.
In alcuni casi, le fiamme hanno annerito interi muri di recinzione delle abitazioni attigue rischiando di creare seri problemi anche all’incolumità degli abitanti di tali locazioni. L’evidenza maggiore all’altezza dei cassonetti posti tra via Peppino Surfaro e via Tenente Minicuci e nella strada che costeggia la stazione ferroviaria e che collega il Lungomare dei Mille all’ospedale “Tiberio Evoli”.
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