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Dopo oltre sei mesi dal tentato omicidio subito a Buenos Aires dall’ingegnere roccellese Carlo Iannuzzi appaiono maturi i tempi per una riflessione ampia e ragionata sui temi della libertà di movimento e della tutela. L’occasione si concretizzerà sabato 18 giugno 2016 nell’ambito del dibattito pubblico dal titolo “Cittadini all’estero: quali tutele per la libertà di movimento?”, organizzato dal Comitato “El Puente per Carlo.
L’appuntamento è fissato alle ore 19,30 nel Largo Colonne, Lungomare di Roccella Jonica. Il tavolo sarà coordinato da Tommaso Daunisi (Comitato) e vi prenderanno parte, dopo i saluti del sindaco Giuseppe Certomà, il docente Unical di Storia della filosofia ed studioso di movimenti e migrazioni Fortunato Maria Cacciatore, il dirigente del Ministero della Salute Maria Novella Luciani, l’assessore regionale al Welfare Federica Roccisano, il presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati Michele Vaira. L’idea è quella di discutere della tutela dei cittadini italiani che circolano nel mondo, anzitutto e perlopiù per lavoro e formazione, offrendo una prospettiva sociopolitica e giuridica.
A partire dal caso Iannuzzi s’intende mettere a fuoco gli aspetti che interessano le Istituzioni e i cittadini italiani, senza tuttavia essere ciechi al significato del fenomeno planetario, ormai sotto gli occhi di tutti, relativo ai movimenti globali delle persone. Sul sito change.org il Comitato ha lanciato la petizione dal titolo “Libertà di movimento e tutele: un fondo di solidarietà per le vittime di reati all’estero”, chi fosse interessato trova le indicazioni per firmare sulla pagina Facebook di “El Puente per Carlo” oppure potrà farlo in occasione del dibattito. Il 27 novembre 2015 Carlo è stato aggredito a scopo di rapina in una strada di Buenos Aires, ha ricevuto un durissimo colpo alla testa perdendo completamente i sensi. Volevano derubarlo, quasi lo uccidevano. In seguito a due operazioni che hanno interessato cranio e cervello e alla degenza nell’Ospedale Italiano di Buenos Aires, si è resa necessaria la campagna di raccolta fondi condotta dal Comitato al fine di sopperire ad alcuni limiti mostrati dalle Istituzioni italiane in materia di tutela nei confronti di cittadini vittime di reati all’estero.
Ai fondi raccolti grazie a una straordinaria gara di solidarietà internazionale cui hanno partecipato cittadini italiani e stranieri, associazioni, gruppi e movimenti – circa 50mila euro in totale con cui si è provveduto a pagare i medici argentini e il rimpatrio di Carlo – si sono aggiunti i contributi di solidarietà del Comune di Roccella (2mila euro) e della Regione Calabria (20mila euro) – con cui si provvederà a sostenere la famiglia Iannuzzi nel complesso percorso di ausilio e cura durante il periodo di riabilitazione di Carlo.
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