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I dirigenti cittadini, provinciali, gli eletti e i presidenti di circolo della Provincia di Reggio Calabria, si sono riuniti per discutere sulla situazione politica del territorio. Si è proceduto ad una discussione collettiva per cercare una soluzione ai problemi del territorio cercando di ritrovare quella forma partito che serva a veicolare dal basso verso l’alto, i problemi e i disagi della società.
Non si deve seguire più il modello americano del partito livido che serve solo per indicare chi deve essere candidato ma si deve tornare all’incontro nei partiti, alla discussione condivisa e partecipata, alla competizione e al merito perché noi siamo per il cambiamento e il rinnovamento solo anagrafico o di genere ma servono il merito e le capacità.
Oggi il problema non cosa fare, ma è chi lo deve e chi lo deve fare. Diventa indispensabile in una terra come la nostra far funzionare le istituzioni per sconfiggere la mala pianta della corruzione e della ‘ndrangheta ma nel contempo ci si deve fermare e ragionare e distinguere perché non tutti siamo uguali, non tutti i reggini e i calabresi sono ‘ndranghetisti.
Oggi il problema sulla questione morale non è solo quello di scovare e sanzionare chi pratica il malaffare all’interno delle istituzioni e della società ma serve selezionare una classe dirigente che abbia le capacità tecniche e la dirittura morale per far funzionare l’istituzione locale e la macchina burocratica, avendo quindi idee, progetto e capacità gestionale. Solo così si possono creare quegli anticorpi che lasciano fuori dalla porta tutte le negatività predatorie e nocive alla crescita della nostra realtà.
Con questo si riscopre il bene comune e la partecipazione che noi intendiamo portare avanti con l’attività referendaria mettendo al centro i cittadini e rendendoli protagonisti delle scelte per cambiare la realta’, restituire senso alla democrazia italiana e rendere migliore questo Paese per noi e per i nostri figli. Inizieremo la raccolta di firme per ripristinare l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e abrogare quell’art.8 voluto da Berlusconi che ha cancellato di fatto il contratto nazionale. Idv di Reggio e’ impegnata a tutti i livelli nell’attività di promozione dei quesiti referendari e raccoglieremo le firme non solo per i due referendum sul lavoro, ma anche per altri due, presentati solo dall’Italia dei Valori, contro la corruzione e contro i privilegi della Casta.
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