Reggio Calabria, ritorna il Premio Muse

Giuseppe Livoti

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Apertura in grande stile per il “Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse” di Reggio Calabria che inaugura il suo anno sociale domenica 23 ottobre alle ore 18,30 presso la storica sede di via San Giuseppe 19, a Reggio Calabria. Ritorna il Premio Muse versione 2017 nell’ambito della serata augurale denominata “Pensieri dal Sud”. Il Premio Muse è un riconoscimento che da 12 anni viene assegnato a volti e personalità importanti del panorama nazionale e non solo e coincide con l’inizio della programmazione invernale della nota associazione culturale calabrese.

La consegna del premio negli anni ha avuto come testimonial Klaus Davi – massmediologo e giornalista, Aldo Pecora – giornalista, Rosanna Cancellieri – conduttrice Rai, Michele Gaudiomonte – stilista, Emilia Costantini – capo servizio cultura del Corriere della Sera, Fabio Mollo – regista,  Alda D’Eusanio – conduttrice televisiva, Fioretta Mari – attrice, Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona – mecenate, Beatrice Feo Filangeri – nobile normanna, Micaela – cantante, S. E. Mons. Milito – vice presidente della Conferenza Episcopale Calabra, Cesare Mulè – storico, Anton Giulio Grande – stilista, Odette Nicoletti – costumista, Tonino Raffa – giornalista Rai, Anna Maria Galgano – presidente Fondazione Rodolfo Valentino, Franco Pascale – presidente Fondazione Leoncavallo, Mons. Liberto – già direttore del Coro Pontificio, Antonio Marziale – presidente Osservatorio sui Minori, Giacomo Battaglia – attore.

Giuseppe Livoti – presidente del Premio – ricorda come “pure per merito delle Muse Reggio è anche approdo di nomi importanti del panorama intellettuale, creativo, umano e come il Premio Muse è libero, indipendente ed autogestito, dimostrando come nella nostra città esistono associazioni “service” che in nome della cultura operano lontani dai clamori istituzionali della politica”.
Due i nomi prestigiosi del panorama nazionale ed internazionale scelti dal presidente Livoti e dal consiglio direttivo con la sua vice presidente Teresa Polimeni: il principe Fulco Fuffo di Calabria ed il fondatore e direttore del Museo del Costume e della Moda Siciliana Pippo Miraudo.

Fulco, appartenente al nobile casato dei Ruffo di Calabria e nipote della Regina del Belgio, è nato a Buenos Aires. Dopo gli studi, si trasferisce nella sede della Fiat in Belgio come incaricato alle vendite auto al corpo diplomatico. In seguito va a lavorare in Sud Africa alla Gerber And Goldsmith, azienda rappresentata in Italia da suo padre Fabrizio Ruffo di Calabria presso i grandi gruppi siderurgici. Grande estimatore dell’arte figurativa italiana del Seicento e del Settecento, il Principe Fulco è anche collezionista di quadri; nel 2005 ha infatti organizzato a Lecce, con la partecipazione dell’Aeronautica Militare, una mostra sul collezionismo della sua famiglia e sul futurismo. Attualmente ha scritto insieme alla compagna Concita Borrelli  -autore televisivo e giornalista- il libro per la Mondadori “Ricordo Quasi Tutto”, testo personalissimo e viaggio autobiografico, ma anche la sorprendente istantanea di un’Italia così bella da rendere davvero impossibile la scelta di un luogo dove fermarsi. Il principe Fulco racconterà la storia di una delle famiglie più antiche e blasonate d’Europa.

L’architetto Pippo Miraudo, docente di liceo – indirizzo coreutico, nonché famoso scenografo e costumista per il teatro ed il cinema, invece è ideatore, fondatore e direttore del Museo del Costume e della Moda Siciliana ospitato presso il prestigioso Palazzo Cupane di Mirto nel 1991 ed istituito nel 1989. Un lavoro che il noto architetto ha curato sin  dagli anni ottanta anche con grandi donazioni quali quelle dalla famiglia Riccobono di Messina con abiti del 1800 e 1900 ed ancora della famiglia Lipari Giaconia con pezzi del 1700 e 1800 e ancora con capi del primo 900 della famiglia Cottone Bono di Palermo. 1500 pezzi provenienti da storiche famiglie siciliane che pur se appartenendo ad epoche diverse ci conducono al gusto ed alle mode diffusesi ed avvicendatesi nell’isola. Alla serata inaugurale delle Muse sarà così possibile vedere una mostra con pezzi storici portati appositamente per la serata, facendo così  riconoscere al pubblico i fasti di epoche ormai lontane dalla nostra.

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