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Gli ultimi dati dell’ISTAT e il risultato dell’ultima consultazione elettorale ci consegnano una Regione disperata, rassegnata e indignata! L’impoverimento generale, la crescita della disoccupazione, il caos amministrativo, la dilagante corruzione, la collusione tra mafia e politica, la disaffezione degli elettori, il voto di protesta sono segni indelebili di una crisi di sistema che in Calabria richiama e inchioda alle proprie responsabilità un centro destra che ha perso tutta la sua credibilità politica per l’incapacità dimostrata di governare ed un centro sinistra che non si è mostrato all’altezza per rappresentare l’anelata alternativa. Si spiega così, sia pure sommariamente, la doppia bocciatura che i calabresi, non recandosi alle urne o votando per il movimento di Grillo, hanno riservato al PdL di Scopelliti e al PD di D’Attorre. Paradossalmente, non è del tutto peregrina l’idea di chi sostiene che la situazione appare ancora più complicata, non solo per l’esito della sfida elettorale nazionale che ha visto lo strano pareggio a tre tra PD, PdL e M5S, quanto perché la mancata spallata al governatore in Calabria rischia di dover posticipare ancora di due anni la speranza di dar vita ad un nuovo esecutivo regionale.
Quello attuale, erede degli innumerevoli scandali nell’amministrazione del Comune di Reggio e artefice della disastrosa situazione dell’Ente Regione a guida Scopelliti, ci ha fatto dono della vergognosa elezione di Scilipoti, la cui unica proposta che i calabresi ricorderanno è quella dell’elargizione del 40% della sua indennità di senatore! Poveri sì, ma pezzenti mai!
Spetta ora alla Calabria degli onesti adoperarsi con il dovuto impegno per fare tesoro del messaggio elettorale scaturito dalle ultime elezioni e scrivere un nuovo capitolo nella storia della politica calabrese, per la ricostruzione di un gruppo dirigente che sia espressione di questa voglia di pulito e di onesto, ma che sia nel contempo in grado di concepire una proposta di governo credibile, con punti concreti seri e percorribili, in piena discontinuità di metodo con il passato.
Guai a non capire che la sola caduta verticale della credibilità del Presidente Scopelliti possa essere sufficiente ad assicurare l’intercettazione del consenso dei calabresi. Adesso è tempo di dare concretezza a quella riflessione sulla politica calabrese che già avevamo avviato in tempi non sospetti, adesso la Calabria necessita di una piattaforma programmatica in discontinuità con gli sperperi e gli sprechi, apportati dal famigerato metodo Reggio, e con l’incapacità dimostrata dall’attuale opposizione nel vigilare compiutamente sull’operato della maggioranza PdL-UDC; adesso la Calabria deve mettersi al passo con il resto del Paese e con l’Europa attraverso una classe dirigente che sia in netta inversione contro i consunti ritualismi della vecchia politica, che mira a riprodurre se stessa e mantenere lo status quo fatto di privilegi e vecchie rendite di posizione. Sarebbe davvero inconcepibile assistere alla ripetizione di uno schematismo che ci possa condurre ad una nuova catastrofica ripetizione del risultato acquisito con il voto del 24 e 25 febbraio u.s. E’ tempo di capire che gli interessi di pochi non possono essere anteposti a quelli generali dell’intera comunità calabrese che, anche in questa occasione, ha detto chiaramente che intende cambiare.
Con questo spirito Risveglio Ideale si pone come punto di riferimento per far scoppiare in Calabria le contraddizioni tra politica ed affari, far emergere le nefandezze di una gestione clientelare ed autoreferenziale, abbattere i costi della politica, recidere una volta per tutte i legami tra istituzioni e malavita organizzata e, finalmente, assicurare le condizioni per un complessivo sviluppo di una regione che deve risalire posizioni in quasi tutte le classifiche degli standard nazionali ed europei!
Proprio per questo, stiamo avviando contatti con quanti vogliono impegnarsi concretamente per costruire un percorso di alternativa alla mala politica, in questo momento fortemente rappresentata dalla Giunta Scopelliti, ma che non vede del tutto esclusi gli attuali gruppi di opposizione, unica possibilità per riaprire i cuori dei calabresi alla speranza!
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