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REGGIO CALABRIA – Siamo alle solite. Qualcuno sbuffa, qualcuno s’indigna: c’è chi si ostina a non gettare la spugna. Integrazione, imprenditoria, educazione, mobilità sociale, politica: la giornata di lavoro per assemblee tematiche hanno presentato, a detta degli stessi responsabili dei laboratori, « confronti aspri su posizioni nettamenta diverse, ma con dei valori di fondo ampliamente condivisi », come sorridente afferma Andrea Olivero.
La politica al centro, a parlarne Lucia Fronza Crepaz: lo strumento dei partiti, dai più criticato ma l’unica via di reale rappresentazione; la Legge Elettorale, « “grazia” di Stato del governo e dei poteri forti; il Federalismo (cit.) dal 2001 è nella nostra Costituzione. Adesso tocca ai Cattolici portare avanti con coraggio l’idea che ne ha la Chiesa: un Federalismo fiscale che sappia supportare una giusta perequazione sociale nelle autonomie locali ». Federalismo condiviso a 360°? Le idee dei delegati ai bordi del ring del dibattito sembra essere diverso, anche se l’osservazione della Fronza Crepaz taglia corto sull’argomento « la Legge è stata approvata dal Parlamento all’unanimità, con l’astensione del PD. Ma l’astensione non è un no ».
E la partecipazione: chi se ne fa carico? basta un sistema elettorale a mandarla in crisi? Le Chiese locali e la sfida dell’educazione.
Se per mons. Miglio dopo la Speranza, ci sta la formazione è alquanto singolare che solo 90 delegati abbiano partecipato all’assemblea coordinata da Paola Stroppiana. « I giovani, portatori di valori nella società, per far ripartire l’Italia: ma quali spazi per l’interazione con le istituzioni? ». Un interrogativo dalla difficile esplicitazione, almeno al medio – lungo termine.
Giovani, dicevamo. Immigrati, aggiunge Andrea Olivero che ha guidato la riflessione su “Includere le nuove presenze” nel Paese, « un’integrazione che non impoverisca nessuno, anzi che arrichisca la cultura degli italiani.Troppo spesso i media non aiutano in questo ».
Scatta la scintilla, si sbandiera ai quattro venti la libertà di stampa. La Chiesa ha paura della stampa? Dietro all’accusa pesante di alcuni giornalisti, l’impossibilità a presenziare ai lavori al Centro Congressi “Altafiumara”. Franco Miano, presidente dell’Azione Cattolica, centra il problema:la paura è quella di essere sempre “incasellati”, « la grande questione è quella che ad ogni presa di posizione si corre il rischio di essere collocati nelle posizioni partitiche del tempo ». Mons. Arrigo Miglio, presidente del Comitato organizzatore, chiosa così i lavori nelle assise tematiche, « dobbiamo ripartire da Reggio Calabria con l’Agenda in mano e il Vangelo nel petto », per dirla alla don Luigi Sturzo.
Centro Sportivo Italiano
– Ufficio Stampa Comitato prov. RC –
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